La meditazione riduce lo stress a lungo termine: la prova nei capelli

La meditazione riduce lo stress a lungo termine: la prova nei capelli

16 Ottobre 2021 - di Silvia_Di_Pasquale

Durante la pandemia da Covid-19 abbiamo sentito parlare sempre più di meditazione, quale metodo naturale per alleviare ansia e stress.

L’allenamento mentale che promuove abilità come la consapevolezza, la gratitudine o la compassione riduce la concentrazione del cortisolo nei capelli.

E’ quanto emerge da uno studio degli scienziati del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia e il Social Neuroscience Research Group della Max Planck Society di Berlino, citato da Medical X Press.

La quantità di cortisolo nei capelli fornisce informazioni su quanto una persona sia gravata da uno stress persistente.

Stress, capelli e cortisolo.

Il cortisolo è un ormone che viene rilasciato quando ci troviamo di fronte a una sfida che necessita uno sforzo importante.

In questo caso, aiuta a mettere in allerta il nostro corpo e a mobilitare le energie per superare la sfida. Più a lungo dura lo stress, più a lungo una maggiore concentrazione di cortisolo circola intorno al nostro corpo e più si accumula nei nostri capelli.

Come è andata dopo il training.

Dopo sei mesi di training, la quantità di cortisolo nei capelli dei soggetti era diminuita in modo significativo, in media del 25 percento.

Nei primi tre mesi si sono verificati inizialmente lievi effetti, che sono aumentati nei tre mesi successivi. Nell’ultimo terzo, la concentrazione è rimasta a un livello basso.

I ricercatori quindi presumono che solo un allenamento sufficientemente lungo porti agli effetti di riduzione dello stress desiderati.

Ansia e Covid-19.

Per oltre 8 italiani su 10 (82%) gli ultimi 12 mesi sono stati all’insegna di questa ansia generalizzata anche per chi non ha vissuto da vicino la malattia.

Secondo un’indagine di Pure Encapsulations, a cambiare sono stati soprattutto il modo di relazionarsi con gli altri (61%), la routine lavorativa (55%) e l’equilibrio tra vita privata e impegni lavorativi/pubblici (51%).

La pandemia ha inoltre implicato un cambio di prospettiva (44%), ovvero il giudicare le cose sotto un altro punto di vista. Foto di Juuucy da Pixabay.