Mascherine di stoffa proteggono dal virus, ma vanno lavate ogni giorno

Mascherine di stoffa proteggono dal virus, ma vanno lavate ogni giorno

13 Ottobre 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

Le mascherine di stoffa possono ridurre la possibilità di contrarre virus come il SARS-CoV-2, ma solo a patto che vengano lavate ogni giorno in lavatrice. A queste conclusioni è arrivata una ricerca della Unsw Sydney, pubblicata su BMJ Open.

Molte persone usano le mascherine di stoffa come alternativa a quelle chirurgiche, spesso anche solo per motivi estetici. Sono disponibili in commercio modelli colorati e c’è anche chi ha iniziato ad abbinarle al resto dell’outift.

I ricercatori australiani hanno studiato i dati non pubblicati di uno studio del 2015. Pur non avendo testato il SARS-CoV-2, la ricerca includeva agenti patogeni respiratori comuni come influenza, rinovirus e coronavirus stagionali.

Cosa emerge dallo studio sulle mascherine di stoffa.

Le mascherine di stoffa devono essere lavate quotidianamente ad alte temperature per essere essere considerate protettive contro le infezioni.

Sia le mascherine in tessuto che quelle chirurgiche devono essere considerate ‘contaminate’ dopo l’uso.

“A differenza delle mascherine chirurgiche, che vengono smaltite dopo l’utilizzo, quelle in tessuto vengono riutilizzate”, ricorda Raina MacIntyre, che ha condotto lo studio.

“Anche se si può essere tentati di farlo o di lavarle in modo sommario la ricerca suggerisce che questo aumenta il rischio di contaminazione”.

“È emerso che se venivano lavate nella lavanderia dell’ospedale, erano efficaci quanto una maschera chirurgica”, aggiunge MacIntyre.

Chi di solito indossa la mascherina di stoffa viene a contatto con una quantità di agenti patogeni inferiore a quella di un operatore sanitario in un reparto ad alto rischio.

Ma è comunque consigliabile lavare quotidianamente le mascherine ricordando che il lavaggio a mano non ha fornito una protezione adeguata.

Gli operatori sanitari che lavavano da soli le maschere a mano avevano il doppio del rischio di infezione rispetto a quelli che usavano la lavanderia dell’ospedale.

Foto in evidenza di Andrea Toxiri da Pixabay.