L'inquinamento atmosferico può innescare aritmie nel cuore degli adolescenti

L’inquinamento atmosferico può innescare aritmie nel cuore degli adolescenti

20 Settembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

L’inquinamento atmosferico può innescare un battito cardiaco irregolare negli adolescenti, mettendoli a rischio di morte improvvisa e malattie cardiache. Lo rileva uno studio della Penn State University.  Gli studiosi hanno scoperto che quasi l’80% dei diciassettenni che vivevano in città soffriva di aritmie. I ricercatori hanno attribuito la colpa alle particelle degli scarichi che penetravano nei polmoni e nel sangue, causando infiammazioni. Per lo studio, pubblicato sul Journal of American Heart Association, gli scienziati hanno rianalizzato i dati di un altro documento completato nel 2017. In questa ricerca, denominata Penn State Child Cohort Study, circa 700 bambini di età compresa tra i sei ei 12 anni sono stati reclutati da Harrisburg, in Pennsylvania, per sottoporsi a un controllo della salute cardiovascolare.

Il dottor Fan He, esperto di salute pubblica e autore principale dello studio, ha dichiarato: “È allarmante che siamo stati in grado di osservare un impatto così significativo dell’inquinamento atmosferico sulle aritmie cardiache quando la qualità dell’aria è rimasta ben all’interno degli standard sanitari stabiliti dall’EPA. “Può suggerire che gli adolescenti che vivono in aree altamente inquinate come i centri urbani siano a rischio ancora più elevato”.

Inquinamento ambientale dietro 10% casi di cancro nell’Ue.

L’inquinamento dell’ambiente e dei posti di lavoro sta dietro al 10% dei casi di cancro in Europa. Lo sostiene il rapporto dell’Agenza per l’ambiente dell’Unione europea (Eea) “Battere il cancro – il ruolo dell’ambiente europeo”, diffuso sul suo sito. L’inquinamento dell’aria, all’esterno e negli edifici, è collegato all’1% di tutti i casi di cancro in Europa, e causa circa il 2% di tutte le morti per tumore. Solo per il cancro ai polmoni, la percentuale sale al 9% delle morti. L’esposizione al radon è legata al 2% di tutti i casi di tumore, e la radiazione ultravioletta naturale al 4%, specie per il melanoma. Alcune sostanze chimiche usate nei luoghi di lavoro in Europa e rilasciate nell’ambiente sono cangerogene: piombo, arsenico, cromo, cadmio, acrylamide, pesticidi, Bisfenolo A e Pfas. L’amianto provoca dal 55 all’88% dei casi di tumore al polmone sul posti di lavoro, oltre a colpire laringe e ovaie.