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Dieta delle 8 ore: il regime alimentare di Nicole Kidman

13 Ottobre 2017 - di Mari

L’ultima dieta delle star di Hollywood? La dieta delle otto ore, o del digiuno intermittente. Un regime alimentare che non richiede di astenersi da molti cibi, ma che prevede una sorta di digiuno di 16 ore.

Il programma, infatti, prevede che si mangi solo durante otto ore, mentre per le restanti sedici ore della giornata non si tocchi cibo. In questo modo si aiuterebbe il corpo a bruciare il grasso accumulato. Tra i seguaci di questa dieta, spiega il Daily Mail, ci sono star di Hollywood come Nicole Kidman e Hugh Jackman. 

Ma in che cosa consiste esattamente? Coloro che la praticano solitamente fanno colazione alle 10 di mattina, pranzo alle 14 e cena alle 18. Facendo colazione il giorno successivo sempre alle 10 si assicurano le 16 ore di digiuno che sarebbero la chiave della perdita di peso.

Il nutrizionista australiano Lee Holmes ha raccontato al Mail effetti negativi e positivi di questa dieta. “L’idea di un digiuno intermittente può spaventare molti, invece aiuta. Basta farlo senza esagerare, e lo si può fare anche tutti i giorni. Del resto chiunque digiuna dal momento in cui chiude gli occhi per dormire al momento in cui li apre. In inglese la parola “break-fast”, “colazione”, ha proprio questo significato: interrompe il digiuno con il primo pranzo della giornata.

Quindi uno dei modi migliori per implementare questo digiuno è prolungare il tempo che passa dall’ultimo pasto della giornata alla prima colazione. “Se allunghi il digiuno per qualche ora puoi facilmente arrivare a fare la dieta delle otto ore. Praticando questo tipo di digiuno si permette al corpo e all’intestino di digerire con calma e riposare. Digiunare allevia il carico per l’intestino, permettendogli di lavorare meglio. Inoltre migliora i processi di purificazione”.

“Inoltre, prosegue Holmes, le ultime ricerche stanno dimostrando che il digiuno intermittente può aumentare la velocità del ricambio e della rigenerazione cellulare, che riduce lo stato infiammatorio del corpo. Di conseguenza, ci si ammala di meno e si prova meno dolore”.