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Bere questo tipo di caffè aiuta a ridurre il rischio di diabete

20 Dicembre 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Per ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, l’alimentazione gioca un ruolo chiave. Una dieta sana ed equilibrata è la nostra prima alleata contro molte malattie e patologie come obeistà, diabete e problemi cardiovascolari. A tal proposito, la questione legata al caffè è sempre stata al centro di studi e dibattiti. Ora, una nuova ricerca suggerisce che il caffè può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 fino al 60%, ma solo il caffè filtrato. Lo studio, pubblicato sul Journal of Internal Medicine, mostra quindi che la scelta del metodo di preparazione del caffè influenza il suo effetto sulla salute

Nello specifico, gli scienziati hanno monitorato 842 volontari provenienti dal nord della Svezia per un arco di tempo lungo sette anni e hanno potuto confrontare gli effetti sia del caffè filtrato che di quello bollito. La dose di caffè è stata di tre tazzine al giorno e si è notato che chi beveva quello filtrato aveva il 60% in meno di probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.Rikard Landberg, professore di scienze alimentari presso Chalmers e professore affiliato presso il dipartimento di sanità pubblica e medicina clinica all’università di Umeå, ha spiegato: “Abbiamo identificato molecole specifiche – “i biomarcatori” – nel sangue di coloro che hanno preso parte allo studio, che hanno preso in considerazione l’assunzione di diversi tipi di caffè. Questi biomarcatori sono stati quindi utilizzati per l’analisi nel calcolo del rischio di diabete di tipo 2. I nostri risultati ora chiaramente dimostrano che il caffè filtrato ha un effetto positivo in termini di riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Ma il caffè bollito non ha questo effetto”.

Differenza tra caffè filtrato e quello bollito: per il caffè filtrato, i chicchi macinati vengono inseriti in un filtro in cui viene fatta passare l’acqua. Invece, nel caffè bollito il caffè macinato viene aggiunto direttamente all’acqua.

I campioni di sangue raccolti all’inizio del test negli anni ’90 sono stati analizzati usando la tecnica metabolomica. Quest’ultima consente ai medici di identificare la concentrazione ematica di molecole specifiche, compresi i diterpeni. Questi, che sono normalmente presenti nel caffè, sono anche associati a colesterolo alto, ipertensione e malattie cardiache e vascolari. In particolare è stato scoperto che 32 marcatori nel sangue erano fortemente legati al caffè filtrato, mentre 24 di essi a quello bollito. Grazie a questi marcatori si è dimostrato che con il caffè filtrato vi era una minore probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.

Infine, Landberg ha dichiarato: “È stato dimostrato che quando si filtra il caffè, i diterpeni vengono catturati nel filtro. Di conseguenza, si ottengono i benefici per la salute di molte altre molecole presenti, come diverse sostanze fenoliche. In quantità moderate, anche la caffeina ha effetti positivi sulla salute.” Dunque, proprietà benefiche del caffè anche per quanto concerne la relazione che si innesca con il diabete di tipo 2; ricordiamo, però, che il consumo moderato è la chiave giusta, mentre l’esagerazione non ha mai prodotto nulla di buono.

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