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Boom vendita di integratori, gli esperti: non sono sostituti di vaccini

7 Novembre 2023 - di Claudia Montanari

Negli ultimi dieci anni, il mercato degli integratori ha registrato un’impennata delle vendite, con un aumento del 144%, secondo un’indagine condotta da Integratori e Salute, l’associazione che rappresenta il settore in Italia. Tuttavia, è fondamentale affrontare questa tendenza con cautela, poiché non tutti gli integratori contribuiscono efficacemente a rafforzare le difese immunitarie.

Integratori non sono sostituti di vaccini

Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ed ex presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), mette in guardia sul fatto che solo pochi integratori hanno dimostrato di avere un effetto booster sul sistema immunitario. Landi sottolinea l’importanza di utilizzare gli integratori solo su consiglio medico e in combinazione con una dieta equilibrata e un regolare esercizio fisico.

Una revisione condotta su 200 studi, parte dei quali finanziati anche dal Ministero della Salute, ha evidenziato che un mix di arginina e vitamina C, insieme alla bromelina, è tra le opzioni più promettenti. L’arginina, un aminoacido prodotto naturalmente nell’organismo, stimola l’ossido nitrico, essenziale per una corretta funzione immunitaria e vascolare. La vitamina C riduce lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare, mentre la bromelina, un enzima dell’ananas, è considerata un agente antinfiammatorio.

L’importanza di consultare il proprio medico

Landi enfatizza l’importanza di scegliere con attenzione gli integratori, consigliando di consultare il proprio medico per determinare quelli più adatti. Nonostante l’aumento delle vendite di integratori, Landi ribadisce che, in vista della stagione influenzale e di eventuali nuove ondate di Covid, il vaccino rimane la forma migliore di protezione. Gli integratori, sostiene, non possono sostituire l’efficacia del vaccino e dovrebbero essere considerati come complementi, non alternative.