Antibiotici, uno su due ormai inefficace contro le infezioni

Antibiotici, uno su due ormai inefficace contro le infezioni

16 Marzo 2015 - di Mari

ROMA – Mentre si punta il dito contro i farmaci omeopatici, con lo studio australiano che ne mette in dubbio l’efficacia, dal Quinto Congresso Internazionale sulle Malattie Infettive della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) che si è tenuto a Milano si mette in evidenza come ormai gli antibiotici siano, in un caso su due, inefficaci. Con il rischio di infezioni resistenti ai farmaci soprattutto per gli anziani, in particolare per coloro che alloggiano nelle case di riposo.

Nel complesso sono 400mila circa i pazienti della Comunità Europea che vengono colpiti da infezioni legate all’assistenza sanitaria, con una stima di 147mila morti ogni anno. Le infezioni più frequenti sono le polmoniti, soprattutto quelle legate alle comunità e agli ospedali, che percentualmente sono il 19,4% di tutte le infezioni, le post chirurgiche, che riguardano il 19,6% del numero complessivo e le infezioni urinarie (19%).

A preoccupare è però il fatto che, secondo alcuni studi, in molti pazienti quasi un farmaco su due usato (il 48%) risulta inefficace. Sotto accusa soprattutto alcuni antibiotici tra i più usati sia dai medici di famiglia sia in ospedale. L’Italia è, tra i Paesi dell’Unione europea, la nazione che ha le più alte percentuali di resistenza alla maggior parte degli antibiotici, con percentuali che vanno dal 25% a oltre il 50%. E l’Italia è anche il Paese dove circolano più batteri resistenti a tutti gli antibiotici. 

Il presidente del Congresso Internazionale sulle Malattie Infettive, Marco Tinelli, spiega:

“Stiamo affrontando delle emergenze epidemiologiche, in alcuni casi drammatiche, causate dalla sempre più grande diffusione di ceppi batterici con sensibilità a poche o addirittura nessuna classe di antibiotici. Bisogna quindi rivedere gli schemi terapeutici ‘classici’ adottando, in alcuni casi, dosaggi molto più elevati”.

Nel frattempo, però, la preoccupazione cresce, considerando la sempre maggiore diffusione di tali infezioni tra gli anziani: in Europa nelle case di riposo si contano 117mila infezioni ogni giorno, per un costo complessivo di 4,5 milioni di euro l’anno. Sono soprattutto neonati, anziani e soggetti con criticità i più in pericolo ma le infezioni crescono all’aumentare dell’età: sopra i 65 anni i fattori di rischio aumentano di almeno tre volte.