L’energia utile del pessimismo: quando i pensieri tristi aiutano a migliorarsi

22 Gennaio 2013 - di Mari

NEW YORK – Il pessimismo può far bene. Può sembrare un paradosso ma è così: pensare ai propri insuccessi dà uno stimolo nella vita e nel lavoro. La consacrazione del pessimismo arriva dalle colonne del Wall Street Journal, con un articolo “L’utile potere del pensare negativo” firmato da Oliver Burkeman. 

In particolare il pessimismo aiuta nella vita in azienda. Bisogna però fare una precisazione: il pessimismo che fa bene non è quello distruttivo, che porta a lasciarsi andare e a lamentarsi, ma quello costruttivo, in cui si impara dai propri errori.

Burkeman cita Hegel e Seneca: il loro è un pessimismo costruttivo e difensivo. Un pessimismo che considera quello che di peggio può accadere, preparando la persona a tutto. Ma senza lasciarla andare alla disperazione. Ricordarsi che un giorno, domani o fra ottant’anni, morirai (e qui Burkema cita Steve Jobs) non per annientarci sotto il peso del pessimismo, ma per darci la spinta ad agire ora.

 

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