Essere indecisi è segno di intelligenza, lo evidenzia uno studio

Essere indecisi è segno di intelligenza, lo evidenzia uno studio

17 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Essere indecisi è un segno di intelligenza. Prendere le decisioni valutando tutte le possibilità e tutti i rischi è qualcosa di positivo, relativamente al carattere di una persona. Lo evidenzia una ricerca pubblicata su Personality and Individual Differences. Si tratta di una meta-analisi di cinque articoli precedenti. I ricercatori dell’Università di Dresda, in Germania, hanno presentato a 1.300 persone scenari ipotetici del mondo reale. Quelli che impiegavano più tempo a prendere una decisione erano meno inclini a fare scelte esclusivamente sulla base delle proprie convinzioni. Gli indecisi non cedevano al “pregiudizio di conferma”. I dubbiosi erano anche meno propensi a saltare subito alle conclusioni, esaminando la totalità delle prove prima di esprimere un giudizio.

Come è stato svolto lo studio.

Gli scienziati hanno presentato ai partecipanti tre domande, in cui è stato chiesto loro di valutare le loro risposte da 1 (fortemente in disaccordo) a 5 (fortemente d’accordo). Le domande erano le seguenti: “I miei pensieri sono spesso contraddittori”, “Spesso mi sento combattuto tra i due lati di un problema” e “A volte, quando penso a un argomento, mi sembra quasi di passare fisicamente da una parte all’altra”. Gli indecisi hanno impiegato più tempo a fornire le loro risposte.

Successivamente è stato chiesto loro di leggere delle relazioni su un tale signor Muller, un dipendente che stava cercando di ottenere un rinnovo di contratto sul lavoro. Sono state mostrate loro ulteriori dichiarazioni di esperti del “settore”, alcuni delle quali non erano in accordo con il giudizio iniziale. Ai volontari è stato chiesto di valutare la credibilità e l’importanza di ogni affermazione. I non indecisi tendevano a scartare le opinioni che erano in disaccordo con il loro giudizio. Gli altri hanno ascoltato anche le opinioni altrui, evitando di cadere nel pregiudizio. Un atto di intelligenza.

La dott.ssa Jana-Maria Hohnsbehn, una psicologa che ha guidato la ricerca, ha dichiarato: “L’esperienza generale dell’essere ambivalenti deve essere abbracciata. Può darci una pausa necessaria, segnalandoci che le cose sono complesse e che abbiamo bisogno di più tempo per impegnarci in una riflessione più attenta sulla nostra decisione”. Fonte Daily Mail. Foto di Gerd Altmann da Pixabay.