Silvio Berlusconi e Mario Monti

Mario Monti e Silvio Berlusconi, botte e risposte a suon di scaramucce

15 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Questa volta, però, ha cominciato lui. Non stiamo parlando della scaramuccia tra alunni di quinta elementare ma dei vari botta e risposta tra Silvio Berlusconi e Mario Monti, quasi due personaggi usciti da un racconto: il Professore e il Cavaliere.

Monti, che dice che quando Silvio Berlusconi parla di riduzione delle tasse “mi ricorda la fiaba del pifferaio, è un autorevolissimo pifferaio” e Berlusconi, che risponde “Forse è sotto choc per i sondaggi che lo indicano come uno dei leaderini del centro, oppure come diceva Flaiano ‘l’insuccesso dà alla testa’. Certo che è un Monti molto diverso da come credevamo e noi ci eravamo cascati”.

Poi, Berlusconi incalza: “Il nostro avversario da sempre è Bersani”, Mario Monti però “ha rivelato che esiste un patto pre-elettorale” con la sinistra. Secondo il Cavaliere, Monti “si è presentato sotto mentite spoglie”, ma ora ha dimostrato di essere “una protesi della sinistra”.

Come sperava, Monti, di dare del “pifferaio magico” al rinomato Cavaliere senza passarla liscia? “Si è rivelato un bluff – continua Berlusconi – tutto quel che ha fatto ci ha deluso”. Poi precisa: “non abbiamo chiamato Monti ma ci è stato imposto”. Berlusconi è tornato poi a ribadire la teoria della “congiura” contro il suo governo: farlo cadere, sostiene, era interesse di altri Paesi europei.

Ma in guerra, si sa, tutto è permesso soprattutto in Italia, così non mancano le frecciatine anche all’ex alleato di Berlusconi, Gianfranco Fini: “Ormai è al massimo del ridicolo. Oggi dice che tutti dovrebbero essergli grato per aver fatto cadere il mio governo e propugna l’impegno con gli elettori di non cambiare casacca. La massima che il successo ha dato alla testa funziona al 100% anche per lui”.

Dal canto suo, Monti non molla e precisa che la promessa di ridurre le tasse avanzata da Berlusconi è “un discorso illusionistico, perché fatto dal principale responsabile dell’alto livello delle tasse oggi, perché chi ha governato per otto degli ultimi undici anni deve pure avere qualche responsabilità. È puerile  che le scarichi su chi ha governato nell’ultimo anno”.

Il premier cita dei dati, ricordando che con il governo di Berlusconi le entrate pubbliche sono aumentate in media di 22 miliardi annui; con quello di Romano Prodi di 26 miliardi; con il suo di 20 miliardi. “Ha già illuso gli italiani per tre volte, la prima volta mi sono fatto illudere anch’io, economista e non politico, quando c’è stata la promessa della rivoluzione liberale nel 1994”, ammette Monti. “Che gli italiani possano ancora credere alla serietà di promesse di questo tipo venendo da quella bocca, mi ricorda la fiaba del pifferaio con i bravi topini attratti dal fascino e vanno ad annegare in quel fiume“.