50 sfumature di grigio, critica stronca il film: "Troppo poco sesso"

50 sfumature di grigio, critica stronca il film: “Troppo poco sesso”

12 Febbraio 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – 50 sfumature di grigio stroncato dalla critica: “Troppo poco sesso”. 50 sfumature di grigio non è piaciuto alla critica. Troppo leggero, troppo poco sesso che, a quanto pare, vi è solo per un quarto d’ora scarso su ben due ore di film. Poca la nudità e poche le scene “hot”. Questo almeno è ciò che si legge sul Daily Mail che, ripreso da Dagospia, spiega come, in sostanza, 50 sfumature sia apparso troppo “moscio”. E i magazine americani si sono scatenati:

“Le scene fra Dakota Johnson e Jamie Dornan non soddisfano, non sono esplicite come il libro di EL James. Si legge su “USA Today”: «Chi cerca il sadomaso resterà deluso. Ci sono più discussioni che erotismo». Su “Entertainement Weekly”: «I genitali di Dorman sono nascosti. Fa i suoi giochi con la maglietta fuori dai pantaloni, non proprio comodo per un uomo così attivo. Ancor più frustrante per i “voyeur” è il fatto che nessuno suda, si sforza, perde il controllo o finge di perdere il controllo simulando un orgasmo». Il “New York Daily” scrive: «Vediamo una frusta qui, delle manette lì, ma niente di veramente sadomaso». Il “Guardian” sottolinea: «Le scene di sesso servono solo a mandare avanti la trama, ma non sono molto spinte. Solo i puritani si scandalizzeranno». “Fox News” definisce il film mediocre: «C’è nudità ma molta meno di quella che si vede ogni giorno in tv. Disturbano di più le scene di “Game of Thrones”. I personaggi sono sciatti, il tono è tiepido. Una delusione». I dialoghi sembrano però più sottili ed eleganti del libro. Scrive “Time Out New York”: «E’ una storia d’amore i cui i personaggi cercano di comprendersi. Non vi farà venire, ma sarete lo stesso felici di averlo visto». “Hollywood Reporter” lamenta la mancanza di tensione e aggiunge: «Per fortuna si allontana dalle descrizioni servili e dai monologhi interiori che trasformavano in testo in parodia». Il “Telegraph” conferma che il film rende guardabile l’illeggibile: «Questa versione di Christian Grey trova attraente la ribellione della sua partner, non la sua sottomissione. Il miliardario diventa più interessante, umano, e contraddittorio»”