Ligabue su album Made in Italy: "Volevo raccontare l'Italia e i suoi difetti"

Luciano Ligabue, 80 mila biglietti venduti in meno di 24 ore

11 Ottobre 2016 - di Silvia_Di_Pasquale

MILANO – Luciano Ligabue, 80 mila biglietti venduti in meno di 24 ore per le prime date del “Made in Italy – Palasport 2017”, che partirà il 3 febbraio da Roma, in cui il rocker presenterà live, oltre ai suoi successi, i brani contenuti nel disco di inediti “Made in Italy”, in uscita il 18 novembre.

Aggiunte anche nuove date e raddoppi: a Roma e Milano, e raddoppiano Acireale, Reggio Calabria, Bari, Perugia, Brescia e Padova. Queste le date finora confermate: 3, 4, 6 e 7 febbraio Roma; 14 e 15 febbraio Acireale – CT; 20 e 21 febbraio Reggio Calabria; 24 e 25 febbraio Bari; 27 febbraio Eboli; 3 marzo Caserta; 6 e 7 marzo Perugia; 10 marzo Livorno; 13 e 14 marzo Assago (Milano); 17 marzo Trieste; 20 marzo Pesaro; 22 e 23 marzo Firenze; 28 e 29 marzo Torino; 1 e 2 aprile Brescia; 4 e 5 aprile Assago (Milano); al 7 e 8 aprile Bologna; 10 aprile Rimini; 19 aprile Bolzano; 21 e 22 aprile Padova; 24 aprile Ancona. Saranno inserite date anche in Liguria e Sardegna.

Luciano Ligabue è sposato con Barbara Pozzo. Lei è una terapista corporea specializzata in medicina manuale, che ha una lunga esperienza negli ospedali, nelle case di cura e nel suo studio. I due si sono sposati nel 2013 e da allora non si sono mai lasciati. Lui le ha anche dedicato varie canzoni, che hanno fatto sognare migliaia di fan. Rispetto alla sua professione in passato la Pozzo ha affermato:

“Un percorso che mi ha portata a lavorare per prima su me stessa, a capire che c’è una connessione tra corpo e mente, e che la guarigione può avvenire. Ho assistito a veri e propri miracoli, ma non li ho fatti io, sia chiaro, quanto piuttosto i pazienti”.

Il miracolo più importante per lei è stato “riconoscere che Luciano era l’anima che stavo aspettando”. Proprio grazie al suo lavoro che ha conosciuto il rocker

“Il suo terapista stava male, mi hanno chiamata per sostituirlo. Sapevo chi era, ovviamente, mi piaceva la sua musica, ma non ero una fan, non ero mai stata a un suo concerto. È stato, quindi, un amore a prescindere. Gli ho appoggiato le mani addosso e ho sentito un’emozione fortissima. Ero sconvolta, ma anche in pace (…).