Christian Dior a/i 2013

Paris Fashion Week: la parola d’ordine è eleganza e armonia

8 Marzo 2013 - di Claudia Montanari

PARIGI – I riflettori si spengono anche su Parigi, e il quadro sulle tendenze moda del prossimo autunno/inverno è finalmente completo.

Anche Parigi, come già visto in quel di Milano, mostra un certo rigore. I colori non sono più accesi come nelle scorse stagioni, la palette cromatica risulta discreta e composta.

La moda, in fondo, non è solo una questione di abbigliamento ma riflette da sempre il periodo sociale in cui si trova. È quindi naturale che, in un momento di austerity come quello di ora, i toni scuri si addicono alla perfezione al momento di crisi (nera) che la società sta passando in questo momento.

Insomma è arrivato quello che Suzy Menkes, cronista dell’Herald Tribune, qualche giorno fa ha definito il “glamorous gloom”, ovvero abiti dall’allure tenebroso, misterioso, ma glam. Ecco che il nero “torna”, ma chissà se poi le donne lo avevano davvero eliminato dal guardaroba. Torna in abbinamenti cromatici con il suo opposto, il bianco.

Lo abbiamo visto nei meravigliosi pied de poule rielaborati da Raf Simons per Dior, da Balenciaga, dove il giovane Alexander Wang, al suo debutto alla guida creativa della griffe, non si è mai scostato da queste due tonalità, con l’unica eccezione di riprodurre le venature del marmo nei capispalla. Total white o total black per gli abitini di Victor&Rolf e per la collezione drammatica di Gareth Pugh.

Tutta pelle nera invece per gli abitini da signorina grunge disegnati da Hedi Slimane per Saint Laurent. Ma il nero a tratti è anche abbinato a colori pastello, molto candidi. Perché la vera protagonista a Parigi è stata l’armonia dei contrasti, quel gioco degli opposti che tanto piace al fashion system.

Altro trend per la prossima stagione? La donna garçonne-chic, in cui i capi sembrano rubati al guardaroba di lui e materiali tipici del gentleman (gessato, tweed inglesi), ma il risultato è profondamente femminile. Lo abbiamo visto da Dries Van Noten, che ha dichiarato di essersi ispirato ai balli “cheek to cheek” di Fred Astaire e Ginger Rogers, da Guy Laroche, Maison Martin Margiela e Stella McCartney, ispirata chiaramente a Savile Row.

Poi c’è il contrasto dei volumi, da quelli decisamente oversize dei capispalla cui si contrappongono forme slim (Celine). Ampi e preziosi i parka rivestiti in pelliccia di Giambattista Valli e quelli sportwear in nylon di Miu Miu (con pelliccia di astrakan sul collo), abbinati ad abitini dalla silhouette sottile, aderente al corpo.