LFW S/S 2018 -(FOTO)

20 Settembre 2017 - di Claudia Montanari

Scostumista – Se a New York la moda appare poco vitale, a Londra risulta ancora giovane e piena di vita. Non a caso due grossi nomi dell’industria della moda italiana come Versace e Armani hanno deciso di presentare la loro linea rivolta ai giovani (Versus e Emporio Armani) nella capitale Britannica. E la scelta di Donatella di far sfilare i suoi modelli intrisi di richiami rock, street-style e nightlife nell’atrio della Central Saint Martin, la famosa fashion school dove futuri designer vengono formati, mette in evidenza un target più dinamico  a cui la LFW è rivolto. Dopo 11 anni di assenza dalle passerelle londinesi Armani torna a sfilare con una collezione vastissima composta da più di cento modelli, tema principale: la leggerezza, minidress diafani e colorati, paillettes scintillanti, tutù, e motivi subacquei che non infiacchiscono però lo spirito dinamico e metropolitano del brand.  Mary Katrantzou s’ispira all’infanzia, ai giochi all’aperto, ai palloncini e agli acquiloni, e gonfia infatti gli abiti dai colori vibranti come palloncini di nylon e seta. Si percepisce una sensazione di allegria e freschezza guardando i modelli di Temperley London, i toni sono chiari, con gradazioni di rosa, glicine e celeste, il mood è quello glamour anni ’60, grandi occhiali da sole con montatura bianca e fasce colorate in testa completano lo styling. Fasce colorate in testa e occhiali (da vista) esaltano invece il mood retrò, ironico e giocoso di Anya Hindmarch che con questa collezione intitolata “Symphony of Suburbia” ha voluto trovare l’elemento insolito e straordinario, come i ricami fatti con teli di spugna, su modelli ordinari e quotidiani, le stampe sono ispirate alle carte da parati anni ’70. Belli gli abiti lunghi a sacco con micro rouches della stilista serba Roksanda Ilincic, così come le lunghe tuniche indossate sui pantaloni. Fragili e innocenti le bambole di Simone Rocha che fluttuano lungo la passerella con abiti vibranti di seta lavata e broderie anglaise, gonne ricamate a mano di tulle, organza, satin impreziosite da decorazioni lucenti. Le silhouette della collezione  Ports 1961 sono slanciate, interessanti le camicie cropped effetto arrotolato sopra l’ombelico  indossate su gonne a tubo o su bermuda a vita alta. J.W. Anderson in risposta ai difficili tempi attuali, crea una collezione semplice quasi concettuale, mentre le linee androgine degli outfits firmati DAKS sono ornate dall’accessorio maschile per eccellenza: la cravatta, che qui si trasforma quasi in un vezzo femminile stemperando l’allure severo dei modelli. Chalayan sa tagliare i vestiti, le forme di questa collezione sono generalmente allentate e rilassate, ma nel contempo strutturate, le diverse larghezze di cucitura creano composizioni disparate sulle superfici. Margaret Howell fa vestiti che non sono solo semplici e intelligenti, ma soprattutto utili, le linee sono asciutte e minimali e i colori basici. In bilico tra moda e costume la collezione di Erdem che si ispira all’età d’oro del jazz, gli abiti sono lunghi, ampi e gonfi, realizzati con broccati e tessuti preziosi. Discorso a parte per il più trasgressivo degli stilisti inglesi: Gareth Pugh, crea abiti scultorei, macabri e opprimenti presentandoli con un film sulla creazione che proviene dalla distruzione infinita..è  un mondo che conosce bene il designer visionario che spesso collabora col cinema, con il teatro e con la danza. Burberry e Tommy Hilfiger presentano invece le collezioni invernali. Christopher Bailey mixa il perfetto stile british con elementi street più bizzarri ed eccentrici creando quel mix and match tipico della cultura anglosassone. La settimana della moda londinese si chiude con la sfilata Tommy Now, la collezione see now buy now autunno inverno 2017 di Tommy Hilfiger progettata in collabrazione con Gigi Hadid e che ha visto sfilare la famiglia Hadid al completo con in dosso maxi-felpe con cappuccio, minigonne a pieghe, pull e cappotti over ispirate alla cultura grunge degli anni ’90.  E’ nei momenti bui che la creatività si esprime con maggior forza.  E nonostante il periodo difficile che sta vivendo Londra a causa degli attentati e alle conseguenze economiche della Brexit, la LFW va avanti più viva che mai.   di Annapaola Brancia d’Apricena