Altaroma-Moi Multiple -FOTO

10 Luglio 2017 - di Claudia Montanari

Scostumista-Altaroma-Moi Multiple.

Dopo Parigi si è conclusa ieri l’Alta Moda romana.

Diversamente dalla Haute Couture francese dove sfilano brand storici e super affermati, ad Altaroma molte giovani promesse, pochi nomi già noti e la 13’ edizione dell’ ormai storico concorso “Who is on next?” progetto di fashion scouting dedicato ai giovani talenti della moda, che quest’anno ha visto vincere nella categoria Womenswear  il brand Act n°1 fondato da Luca Lin e Galib Gasanov premiati per aver saputo mixare tradizione e cultura street e che grazie a questa vittoria potranno presentare la propria collezione nel calendario di Milano Moda Donna Settembre 2018.

Il 6 Luglio la designer milanese Anna Francesca Ceccon, che con il suo marchio Moi Multiple fu una delle vincitrici di “Who Is On Next?” nel 2009, ha sfilato quest’anno al Guido Reni District, Ex Caserma Guido Reni, dove si sono tenuti la maggior parte degli eventi collegati ad  Altaroma, nuovo polo nato proprio di fronte al Museo Maxxi, per ospitare eventi temporanei e creare così un indotto nel quartiere Flaminio.

Moi Multiple sfila nell’ambito di Fashion Hub, sezione dedicata alla scoperta e alla promozione di talenti emergenti, anche se Francesca Ceccon ha alle spalle anni di collaborazione con importanti brand internazionali, il marchio Moi Multiple è giovane all’anagrafe, ma anche giovane d’aspetto. Sono infatti capi allegri, freschi e vivaci e questa collezione intitolata “Plus-que-parfait” è una rilettura in chiave giocosa degli abiti anni ’60, in particolare dei vestiti della nonna della stilista, donna estremamente elegante che la Ceccon ricorda come cristallizzata in quell’epoca dove la moda era fatta di gonne trapezio, tessuti broccati e applicazioni preziose. Plus-que parfait è infatti la ricerca del sublime, quella ricerca che la sua sofisticatissima nonna le ha involontariamente trasmesso e che Francesca ha saputo ironizzare e dissacrare con i suoi indumenti perfettamente sagomati e la sua grande attenzione alla modellistica, ma con quel tocco di leggerezza e festosità che trasmettono le sue collezioni.

Le modelle sfilano con un micro-fulard sul capo, e indossano camicie di organza con ricami tribali, abiti, giacche e top trapezio, giubbotti in tessuto tecnico ricamati a mano, inserti etnici su linee classiche, gonne e top con bordi di pelliccia kidassia, e anche una tuta larga al ginocchio con tanto di nocca al collo ed evidenti richiami clowneschi a sottolineare lo spirito allegro del marchio e la multi- identità a cui il nome stesso si riferisce.

di Annapaola Brancia d’Apricena