Altaroma, Francesco Scognamiglio: "Non chiamatemi stilista"

Altaroma, Francesco Scognamiglio: “Non chiamatemi stilista”

26 Gennaio 2018 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Francesco Scognamiglio chiuderà la kermesse di Altaroma con una sfilata celebrativa dei 20 anni della sua maison nelle sale della Galleria Nazionale di Arte Moderna. L’appuntamento è per il prossimo 28 gennaio, ore 21. In pedana, 26 outfits, 13 tratti dall’archivio e 13 nei colori dell’aurora boreale che saranno indossatati da 13 top model. Guai a chiamarlo stilista però:

“Sono tanti quelli che si spacciano per designer e sono prontisti – spiega Scognamiglio – Io sono un creativo, ma non chiamatemi stilista, un termine che oggi usano per tutti, anche per quelli che fanno solo magliette e felpe. Io sono anche un artigiano perché nasco a Pompei come sarto. L’artigiano è importante perché é il traduttore dell’idea creativa dell’artista. Senza di loro non si può lavorare. Ma il giorno in cui i creativi non ci saranno più, andremo tutti a casa”.

Francesco Scognamiglio è nato a Pompei nel 1975. Tra le sue clienti ci sono dive del calibro di Madonna, Lady Gaga e Beyoncé. Nel corso di un’intervista con SkyMag, il couturier campano ha parlato del suo successo nel campo della moda e dell’incontro con Madonna, che gli ha cambiato la vita:

“Io ho già realizzato il mio sogno: la mia vita è il mio lavoro, e io ho già ottenuto quello che volevo. All’inizio della mia carriera ho iniziato a lavorare con Versace, poi ho lasciato per fondare la mia boutique monomarca ed esordire con il mio nome nell’alta moda. Ma il mio vero sogno era un altro: volevo vestire Madonna. Nel 2008 il desiderio diventa realtà: ho conosciuto Madonna di persona a New York, una donna stupenda, e mi ha chiesto di disegnarle degli abiti per il suo video. Un’esperienza che ha cambiato la mia vita e anche tutto il mio lavoro. Dopo quell’incontro niente può emozionarmi di più. In quell’occasione ricordo che ero talmente emozionato ed euforico che mi è venuto un attacco di febbre a 39 per una settimana. Pazzesco! Capisce? Adesso è tutto relativo”.

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