George Clooney e i divieti a Laglio per la sua privacy: è polemica

George Clooney e i divieti “privilegio” a Laglio per la sua privacy: è polemica

5 Agosto 2014 - di Claudia Montanari

LAGLIO (COMO): Divieti e ordinanze sempre più astringenti per proteggere la privacy di George Clooney: Laglio, il paese in cui l’attore di Hollywood trascorre le vacanze estive, si divide a metà tra chi è contrario e chi a favore di queste ordinanze. E sul web scatta la polemica.

Il 21 giugno scorso Roberto Pozzi, sindaco di Laglio, ha emesso un’ordinanza con la quale ha istituito una vera e propria zona “off limits” attorno alla residenza dell’attore: troppi turisti e troppi curiosi intorno alla villa di George, così il sindaco ha emesso due divieti che saranno in vigore fino al 30 settembre 2014. Come si legge su Dipiù:

“Il primo divieto impedisce alle persone non residenti in paese di sostare nella via in cui si trova Villa Oleandra (la dimora di Clooney). Il secondo divieto impone ai motoscafi e alle altre imbarcazioni che solcano il lago di tenersi ad almeno 100 metri di distanza dalla villa di Clooney: il doppio della distanza normalmente prevista dalla legge”

Ed è scattata la polemica perché, secondo quanto si legge su DiPiù, sembra che sulla stampa locale siano apparse indiscrezioni, non smentite, secondo cui i divieti sarebbero stati emessi per volontà dell’attore stesso il quale, pare, avrebbe affermato di abbandonare Laglio se non fossero stati presi dei provvedimenti per tutelare la sua privacy.

C’è da dire che già negli anni scorsi il sindaco ha dovuto emettere alcune ordinanze per evitare appostamenti molesti e assembramenti davanti i cancelli della villa di Clooney che, tra l’altro, sorge proprio al centro del paese. Quest’anno, tuttavia,  i divieti sono scattati preventivamente e soprattutto sono più astringenti rispetto agli altri anni.

I provvedimenti hanno diviso anche il popolo del web. C’è infatti chi è contro queste ordinanze, sostenendo che questi divieti siano dei privilegi fatti apposta per Clooney. In effetti la zona dichiarata off limits risulta essere tutto il tratto della vecchia Statale Regina (la via principale che attraversa Laglio) che va dai cancelli di villa Oleandra fino al molo del porticciolo su cui è affacciata la dimora. Anche a motoscafi e imbarcazioni è fatto divieto di sostare o passare a meno di 100 metri dalla medesima villa. Questo ha tutta l’aria di essere un provvedimento “salva Clooney” visto che le limitazioni non valgono per le altre dimore che sorgono a pochi metri di distanza, seppure ugualmente lussuose e appartenenti a magnati russi, mediorientali e britannici.

Si legge su DiPiù:

Il “privilegio” concesso all’attore ha scatenato accese polemiche su Internet. Alcuni commentatori hanno scritto: “Il panorama del Lago di Como appartiene a tutti. È inaccettabile privare noi “comuni mortali” del piacere di passare in barca vicino alla riva, o di passeggiare sul porticciolo, solo per la comodità di un ricco attore straniero”. Altri hanno aggiunto: “Le celebrità che hanno comprato casa nei luoghi più belli d’Italia sono tante. Se tutte pretenderanno di essere trattate come George Clooney i turisti non potranno più andare da nessuna parte”

Tuttavia, vi è anche chi è a favore delle ordinanze del Comune, comprendendo il probabile disagio provato dall’attore a causa di una privacy messa a dura prova da telecamere, macchine fotografiche e curiosi. Tra questi vi è anche Vittorio Sgarbi che in una lettera apparsa su DiPiù difende l’attore:

“Essere italiani, per me non significa avere un passaporto italiano: significa amare l’Italia, celebrarne la bellezza, sceglierla come propria dimora. E non c’è dubbio, caro George, che tu debba essere annoverato tra i grandi italiani, perché hai reso famoso nel mondo uno stupendo pezzo di Italia. È emerso che, solo grazie a te, il flusso di turisti è aumentato del 138 per cento. La ricchezza di Laglio e dei suo dintorni, di cui beneficiano tutti gli abitanti, è più che raddoppiata per merito tuo. Vai ricompensato: ricompensato con l’affetto e il rispetto, visto che tu, di soldi, non ne hai voluti. Tu, caro George, non hai chiesto niente, se non di essere lasciato in pace”.

Insomma, secondo Sgarbi le ordinanze “salva Clooney” non sono affatto dei privilegi:

“Per me non è un privilegio: è una misura simile a quella che un sindaco prende quando chiude al traffico automobilistico il centro storico di una città o i dintorni di un monumento. In un certo senso, caro George, sei un monumento anche tu“.

Foto: DiPiù, LaPresse