orango zoo Miami

Orangotango con l’iPad allo zoo di Miami

9 Maggio 2012 - di lbriotti

MIAMI (FLORIDA) – Anche gli orangotango usano l’iPad. In base a un progetto lanciato dal parco zoologico Jungle Island di Miami, sei oranghi interagiscono con il tablet con un software originariamente pensato per persone affette da autismo. Sullo schermo compaiono le immagini di vari oggetti, poi il tutor dell’animale ne nomina uno e l’orango deve pressare il bottone corrispondente. Il programma è un vero successo e gli orangotango sono risultati iPad-friendly, soprattutto i più giovani. “I piccoli capiscono ed è come se dicessero ‘Hey, ho afferrato’; i due oranghi più anziani invece non sono interessati”, spiega la responsabile Linda Jacobs. “È come se i più anziani pensassero ‘Finora senza iPad ho vissuto benissimo e non ne ho bisogno’ “, aggiunge.

Il piano potrebbe aprire nuovi scenari sia per gli animali sia per chi visita gli zoo. Da una parte gli oranghi, che sono degli animali molto intelligenti, hanno bisogno di stimoli per mantenere la mente attiva e in esercizio ed evitare noia e depressione visto che non vivono in libertà; l’uso degli iPad rende queste attività più piacevoli, spiega la Jacobs. Da un’altra parte, inoltre, i tablet potrebbero rivelarsi per i visitatori un’occasione per comunicare con gli animali, che normalmente si fanno capire solo dai tutor che conoscono un particolare linguaggio dei segni. “Gli oranghi sono intelligenti e hanno bisogno di comunicare, ma non ne hanno i mezzi visto che per esempio non possiedono corde vocali”, spiega la coordinatrice del progetto. “Gli iPad danno loro un’opportunità per farci capire cosa sanno, di cosa sono capaci e cosa vorrebbero avere”, ha raccontato.

Certo le limitazioni non mancano. Prima fra tutte il fatto che uno schermo piccolo porta a volte i primati a pressare il pulsante sbagliato. Il touchscreen, inoltre, non registra il movimento quando gli animali usano le unghie. Infine, cosa molto importante, si tratta di oggetti fragili che pertanto vanno tenuti dai tutor. Lasciarli in mano agli oranghi potrebbe essere rischioso.