Il nome di una donna è rimasto nascosto in un manoscritto per 1300 anni

Il nome di una donna è rimasto nascosto in un manoscritto per 1300 anni

30 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Il nome di una donna è rimasto nascosto in un manoscritto medievale per 1300 anni. Si chiamava “Eadburg” ed era una persona altamente istruita. Non è certo il motivo per cui abbia ripetutamente inciso sulla superficie del testo il suo nome, che è emerso a occhio nudo dopo un silenzio di più di 12 secoli. La parola è tornata alla luce quando i ricercatori della Bodleian Library di Oxford hanno utilizzato una tecnologia all’avanguardia per catturare la superficie 3D dell’antico manoscritto. Si tratta di una copia latina degli Atti degli Apostoli, realizzata in Inghilterra tra il 700 d.C. e il 750 d.C.

A fare la scoperta è stata Jessica Hodgkinson, una studentessa di dottorato dell’Università di Leicester, che stava portando avanti una tesi sul rapporto tra donne e manoscritti altomedievali. “Ci sono solo un numero limitato di manoscritti altomedievali sopravvissuti che contengono prove al loro interno del fatto che chi li ha commissionati, posseduti o usati fosse una donna. La maggior parte di questi manoscritti proviene dal continente: è ancora molto più raro trovare prove di questo nei manoscritti sopravvissuti che sono stati realizzati e utilizzati nell’area geografica che ora chiamiamo Inghilterra”, ha detto Hodgkinson.

Scrivere il proprio nome su un manoscritto potrebbe essere stata un’azione simile a quella che noi facciamo con i nostri libri. L’affermazione di uno status e di una forma di potere in un momento storico in cui solo poche donne d’élite, altamente istruite, erano in grado di scrivere e leggere sia l’inglese antico che il latino. Eadburg ha inciso con passione il suo nome sui margini del manoscritto in cinque punti, mentre le forme abbreviate compaiono altre 10 volte.”

“Ancora a oggi, c’è questo bisogno umano di lasciare un segno della tua presenza su qualcosa che è significativo per te o è una registrazione di dove sei stato”, ha detto la ricercatrice. “Non sappiamo molto di Eadburg, ma ora, grazie a questa straordinaria tecnologia, abbiamo visto il suo nome, sappiamo che era lì. Lei (ora)è qui, in questo libro  e parla attraverso i secoli”.

Sul motivo per cui il nome è stato scritto in modo quasi furtivo, Hodgkinson ipotizza: “Potrebbe esserci stata una certa riverenza per il testo, il che significava che la persona che ha scritto il suo nome stava cercando di non sminuire le Scritture o competere con la parola di Dio”. Fonte: The Guardian. Foto d’archivio di Sarah Richter da Pixabay.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da The Guardian (@guardian)

Tags