New York, tra pasta e cucina il successo americano di Giovanni Rana

19 Dicembre 2012 - di aavico

New York – “Quello che ho fatto in sette anni qui a Verona a San Giovanni Lupatoto, sono riuscito a farlo in undici mesi negli Stati Uniti….Grazie America”. Con queste parole Giovanni Rana ha esordito davanti alla platea di oltre 450 imprenditori italiani e statunitensi in occasione della cerimonia-cena di gala in cui l’imprenditore veronese ha ricevuto il Transatlantic Award, riconoscimento che l’American Chamber of Commerce in Italy assegna ogni anno alle imprese americane che si sono distinte per investimenti nel nostro Paese e a quelle italiane che hanno dato vita ad avventure imprenditoriali negli States contribuendo così alla crescita dei due Paesi.

“Il mio pastificio – spiega Rana – è ormai divenuto leader in Italia e poi in Europa. Quindi, apriamo a Chicago il nostro stabilimento di pasta fresca e sughi freschi a grande distribuzione e poi il nostro ristorante e pastificio qui a New York. Produciamo circa 250-300 chili di pasta fresca ogni giorno proprio qui nelle nostre cucine. Abbiamo anche un take-away per chi vuole qualcosa di buonissimo e fresco e ha poco tempo. Ed ovviamente i nostri 140 coperti del ristorante, dove l’esperienza è più profonda e sostanziosa. Un viaggio attraverso le Italie, che rispecchia le tradizioni di ogni regione italiana. Questo ristorante ha il grande desiderio di raccontare i sapori di tutte le nostre regioni, i sapori che si potrebbero conoscere nelle case degli italiani di oggi, nel 2012, nel 2013. Un’Italia attuale, vera, viva”. ha spiegato Rana.

Il ristorante newyorkese ha aperto il 4 novembre. “Avremmo dovuto aprire il giorno in cui è arrivato l’uragano Sandy ed è stato doloroso scoprire che metà della città era ferita. Abbiamo donato tutte le nostre provviste fresche quel giorno perché eravamo pronti per la grande inaugurazione. E forse questo è stato il miglior opening che potessimo mai fare, anche se eravamo al buio”.

La risposta del pubblico è stata fin da subito molto positiva, confermando la lunga storia d’amore degli americani con la cucina e le tradizioni italiane. “Dall’apertura non abbiamo più chiuso perché qui a New York si lavora di continuo. Il ristorante è sempre pieno, anche di domenica. Questo è un grande dono ed è anche una risposta a quella domanda che ci siamo fatti: premierà essere autentici, essere americani nell’ascolto, nel servizio e nel rispetto delle diversità, ma essere drasticamente italiani negli ingredienti e nelle ricette? Posso dire che i nostri piatti totalmente italiani stanno trovando tanti palati interessati a gustarli”.

Tra i cavalli di battaglia del ristorante newyorkese, i cappelletti al prosciutto, il cestino di parmigiano con ravioli ricotta e spinaci, il tonnarello alla bolognese e qualche outsider che, per alcuni, è già diventato un must, in particolare la tagliatella di castagne con ragù di faraona. Negli speciali dedicati al Natale va fortissimo il cappelletto in brodo, vecchia tradizione. Ma anche un raviolo gigante da dividere, ripieno di patate e cotechino e ricoperto da una cascata di lenticchie e tartufo nero. E poi, nel mondo dolce, il raviolo al cioccolato, recentemente votato dalla guida Zagat come primo in lista tra la top 10 dei dolci per le vacanze di Natale.