Ristoranti si tingono di rosa, sempre più donne chef negli Usa

Ristoranti si tingono di rosa, sempre più donne chef negli Usa

27 Gennaio 2014 - di aavico

NEW YORK – Rivoluzione in rosa nelle cucine dei ristoranti americani. Non quante ne vorrebbe la Toklas Society, rete femmminista di donne che lavorano nell’industria della ristorazione che prende il nome da Alice Toklas, la donna che cucinava per Gertrud Stein: ma un numero sempre maggiore di donne si sta facendo largo da top chef in un settore fino a un decennio fa totale monopolio degli uomini.

Una donna al timone di una cucina influente come quella di Marea a New York, che nei giorni scorsi ha promosso Lauren DeSteno da sous-chef a chef de cuisine non e’ più una assoluta novità, ma nel lungo periodo fa storia. La DeSteno avra’ sotto di se’ quattro sous chef maschi e altri 20 cuochi. “In una buona cucina non ci sono piu’ distinzioni di sesso”, ha spiegato al New York Times, secondo cui un ristorante in mani femminili non e’ ancora per nulla un luogo comune: lo scorso novembre Time ha fatto una rassegna degli chef piu’ famosi del mondo senza includere nella lista nessuna donna.

E tuttavia, le cose stanno lentamente cambiando con una nuova generazione di cuoche che si stanno facendo largo nei ranghi del business come sous-chef o executive sous chef, posizioni che preludono a una nuova generazione al comando dei ristoranti. Un’altra novità é che queste donne non si sentono più confinate nel “ghetto rosa” dei “pastry chef”, le pasticciere, l’unico settore dove finora una cuoca poteva primeggiare. Sempre più donne entrano nelle migliori scuole di cucina, sempre più ristoranti adottano politiche del personale che includono l’aspettativa per maternità.

“Il lavoro in cucina è faticoso e ha orari complicati, ma non è il solo così, lo stesso vale per le infermiere, la polizia”, ricorda DeSteno. In un recente sondaggio codotto in alcune delle migliori società della ristorazione tra cui il gruppo Batali-Bastianich (tra i leader negi Usa per l’alta ristorazione), il 30-50 per cento dello staff delle cucine è rappresentato da donne: un balzo in avanti impensabile rispetto al recente passato. “Per i primi dieci anni della mia carriera sono sempre stata la sola donna”, chiosa Michelle Bernstein, chef e proprietaria di Michy a Miami che ha debuttato negli anni Ottanta: “Cosi’ le mie colleghe coetanee”.

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