Seduzione femminile, scuotere i capelli non indica (necessariamente) interesse

Seduzione femminile, scuotere i capelli non indica (necessariamente) interesse

14 Maggio 2018 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA  – Seduzione femminile: scuotere i capelli non indica (necessariamente) un interesse da parte della donna nei confronti di chi ha davanti a sé. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, Ladyblitz – Apps on Google Play]

Sappiamo quanto sia importante cogliere i segnali giusti, che indicano un’attrazione della persona che abbiamo davanti nei nostri confronti. Questo atteggiamento può essere molto importante e fare la differenza per dare un punto di svolta al rapporto. Ad esempio, scostare i capelli, scuoterli, che è una cosa che le donne fanno con frequenza e che secondo delle ‘regole non scritte’ diffuse indica attrazione, non è correlato a un interesse. Così come alzare le sopracciglia, gesticolare, inclinare la testa, agghindarsi molto, mantenere una postura del corpo ‘aperta’.

Al contrario, cercare il contatto visivo, sorridere, iniziare la conversazione, ridere e mantenere la vicinanza fisica sono tutti segni non verbali che indicano a un interesse, così come nelle culture occidentali mimare i comportamenti e annuire con la testa. Lo evidenzia un studio guidato da R. Matthew Montoya, professore associato di psicologia dell’Università di Dayton, pubblicato sulla rivista Psychological Bulletin.

Il team di ricercatori sviluppato una lista di comportamenti – la più completa mai prodotta – analizzando 54 articoli empirici che hanno esaminato la relazione tra quanto a qualcuno piacesse un’altra persona e come si fosse comportato nei suoi confronti. Hanno anche esaminato le descrizioni di centinaia di culture per determinare quali fossero quelli menzionati come indicatori di gradimento. Montoya ha detto che i risultati vanno anche oltre il mondo degli appuntamenti romantici: si tratta di comportamenti che mettiamo in atto in generale quando vogliamo piacere a una persona, per costruire un rapporto e sviluppare fiducia. (ANSA).

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