Il trend della maxi bag. Parliamone un attimo…

5 Febbraio 2014 - di Claudia Montanari

La maxi bag. Se c’è un accessorio di cui negli ultimi anni abusiamo più del rosso a Capodanno, questo è indiscutibilmente la “maxi bag”. La borsa grande, capiente, quella che “Mary-Poppins-mi-fa-un-baffo“, quella che adesso va tanto di moda e che negli ultimi tempi ha preso il nome di “shopper”.

Dall’inglese, sì, perché a noi italiane chiamarla “borsa grande” non ci piace. In effetti se ti aggiri per le vie dello shopping con un Macarons in una mano e un caffè americano nell’altra, che per fartelo fare qui in Italia ti sei dovuta iscrivere all’associazione Baristi-per-la-vita e hai anche dovuto corrompere Castroni -che a Roma è il re indiscusso del caffè- ecco, se sei una tipa tutta camicia in tartan legata in vita e cut-out boots ai piedi, non è che poi la borsa la puoi chiamare “grande”. Ci sono delle regole da rispettare.

Così la borsa diventa “shopper” e può degnamente intasare le vetrine delle maggiori catene di negozi low cost e non. Perché la shopper è pratica, è comoda, dentro ci infili di tutto. Certo che se disgraziatamente sei alla ricerca di una borsa che non sia una shopper son problemi, ma non è che la moda può risolvere le grane di tutti.

Ovviamente, come insegnano le Leggi di Murphy, nel momento in cui le shopper invadono i negozi più delle foto di Melissa Satta sulle copertine dei giornali di gossip, io nei giorni scorsi ero alla ricerca di una borsa media.

Attenzione, non piccola, non grande. Media. Ovvero, il male. Perché nel 2014 cercare una borsa media è come chiedere a Miuccia Prada di non inserire i colori pastello nelle collezioni p/e: inutile e deludente.

La nostra società, zeppa di pied de poule, tartan, leggings con sistemi solari e praterie, tacchi 18 con plateau 12 alla Lady Gaga, è incredibilmente maldisposta verso le borse medie. Niente di niente. Se non hai bisogno di una borsa a forma di rettangolo o trapezio grande almeno quanto la cartella di Barbie della tua cuginetta, puoi anche farti arancione e verde e rotolare per tutto Zara di Galleria Bocconi che sono 4 piani di negozio, una borsa non la trovi ma nemmeno lontanamente.

In compenso, siamo pieni di “Shopper”.

E io qui però vorrei fare un appunto. Per carità io non sono contraria nell’inglesizzare i termini, però queste manie dovrebbero pur seguire qualche regola. Per esempio, ho pensato al fatto che quando andiamo a fare la spesa perché “lo zucchero è finito e già che ci sto prendo pure il detersivo” non è che andiamo a fare shopping, noi italiani andiamo a fare la spesa.

Per gli inglesi invece è diverso. Loro vanno a fare “shopping” anche quando devono comprare il dentifricio sotto casa. Il loro fashionissimo “shopping” vale anche quando vanno al mercato a prendere sedano, patate e pomodori. E da qui nasce la “shopper”, ovvero una immensa “busta per la spesa” in cui gli inglesi mettono dentro di tutto.

Il nostro “shopping” assume invece un significato molto diverso. Per noi “fare shopping” vuol dire avere una somma di denaro da poter spendere in qualcosa che spesso non ci serve per vivere o mangiare. Il nostro fare shopping è più un vezzo che una necessità. È un momento bello e gratificante della nostra giornata. E il motivo per cui noi associamo la “shopper” allo shopping, per me, corrisponde al quarto mistero di Fatima.

Perché io la maxi bag non la associo ma nemmeno lontanamente ad un momento di piacere. Io la borsa immensa la uso quando devo andare a lavoro e star fuori una giornata, che dentro ci entrano giornali, riviste, cartacei, il tablet più la mezzo litro d’acqua, la pochette per il trucco, la crema per le mani, pacchetti di fazzoletti a vagonate, il paio di calze di riserva e pure le ballerine di ricambio.

La borsa grande è comoda se vai all’Università e devi portarti dietro 3 mattoni di libri fotocopiati. La borsa grande è istinto di sopravvivenza. Ma del fatto che la “shopper” intesa come “borsa della spesa che-dentro-ci-metti-di-tutto” si associ ad una attività dilettevole come il nostro “fare shopping”, non riesco a capacitarmene.

Il fatto che la maxi bag sia apprezzata per qualcosa che in genere si fa nel tempo libero o nel week end, quando io invece la utilizzo tutti i giorni dal lunedì al venerdì, week end escluso, mi fa sentire come  si sentirebbe Nicole Minetti senza Instagram: persa e disorientata.

Perché quando vai a fare shopping se c’è una borsa scomoda è proprio la “shopper”: è grossa, ingombrante, in mezzo alla folla non sai dove posizionarla. Peggio ancora se è una delle shopper che vanno di moda adesso, senza tracolla e con i manici corti che se disgraziatamente è inverno e hai il cappotto non ti rimane nemmeno sulla spalla e ti scivola sul gomito. Una maledizione. Io quando vado a fare shopping voglio stare comoda.

La tracolla è d’obbligo, tante tasche sono d’obbligo. Ma che la borsa sia maxi non è d’obbligo, anzi.

Per me la shopper nel tempo libero è un dispetto.

Se vuoi entrare in un negozio affollato e hai dietro la tua shopper, è meglio che cambi idea. Soprattutto se hai anche il cappotto, che l’immagine è la stessa di un rinoceronte che entra in un negozio di cristalli. Hanno rotto più femori le maxi bag appoggiate “un momento” per terra nei negozi, che le sedie dentro casa usate per “staccare la tenda del salone”.

Ecco perché, secondo me, non è necessaria una borsa immensa per andare a fare shopping. Penso che una borsa di medie dimensioni stia allo shopping come le trofie stanno al pesto: perfette. Non troppo grande da non sembrare un cavallo in un negozio di ceramiche, non troppo piccola per poterci infilare tutto il necessario. Pensiamo piuttosto ad acquistare una tracolla che quella sì, mentre facciamo shopping, ci salva la vita che possiamo anche rispondere al cellulare con una mano e intanto analizzare il maglioncino-in-cashmere-che-ci-piaceva-tanto con l’altra.

La shopper usiamola per quello che è, che gli inglesi non son mica nati ieri e se la borsa della spesa l’hanno chiamata così, un motivo ci sarà.

Medium bag, Speedy a Londra Medium bag, Balenciaga in giro per Roma Mini bag, pochette per un cocktail party a casa di un’amica

 

Maxi bag, Neverfull in giro per lavoro Mini bag, Chanel vintage a Parigi

 

Da mini a maxi, la mia collezione

 

Medium bag, Speedy all’outlet Maxi bag, Neverfull a Copenhagen

 

Medium bag, Speedy sotto la neve di Vienna Mini bag, pochette per un matrimonio

 

 

Medium bag, Speedy per il centro di Roma by night Medium & maxi (molto maxi) bag per viaggiare…