I fatti importanti? Federica Gagliardi. La Dama bianca e quei 24 kg a sua insaputa…

19 Marzo 2014 - di Claudia Montanari

ROMA – E niente, un giorno sbarchi a Fiumicino e ti beccano con 24 chili di cocaina divisi tra trolley e zainetto. Roba che quei poveri cani sono finiti al centro di disintossicazione animale.

A parte, Fede, il limite massimo di peso per il bagaglio a mano è di 23 kg e lo sanno tutti che con 24 ti incasini.

Ma poi, no dico, chiariamo subito. Federica Gagliardi di quei 24 chili di cocaina non sapeva nulla. Tanto che, pare, una delle prime cose dette alla Guardia di Finanza sia stata “Hanno manomesso il trolley”. Praticamente, trasportava 24 chili di cocaina in un trolley a sua insaputa. 24 chili. Quanto un Alano. Tipo che io quando nella mia borsa aggiungo lo stereo della macchina già mi pesa di più sul braccio. Trasportare 24 kg di peso, a tua insaputa, e non far nemmeno fatica: no dico, il personal trainer della Gagliardi può andarne fiero. Detto questo, in effetti, la droga “a mia insaputa” mancava dalla lista.

In secondo luogo, pare che la “Dama bianca”, un soprannome che oggi suona un po’ profetico, avrebbe detto “Sono stata incastrata”. Allora. Anche a me una volta in aeroporto hanno aperto il trolley. Mi hanno pure fregato il bagnoschiuma, quello per pelli sensibili. Ecco, Gagliardi, così è quando ti fregano.

Che poi, però, devo darle anche un po’ ragione. Anche la mia paura più grande, quando viaggio in aereo, non è mica quella che precipiti. Non è nemmeno riuscire a far entrare tutta la roba da vestire nel bagaglio a mano, comprese le scarpe col tacco, che quelle per metterle in valigia c’è un metodo scientifico mica le infili così e via. Non puoi metterle in verticale altrimenti il tacco rischia di rompersi e nemmeno troppo in orizzontale, che poi occupano troppo spazio e non ti ci entra il phon. Poi vallo a spiegare ai tuoi capelli che hai preferito le Louboutin ad una piega. Ma non sono queste, dicevamo, le mie paure più grandi. Nemmeno quella rifilatami da un amico pilota quando, durante un Capodanno di qualche anno fa, mi raccontava di come uno dei pericoli più grandi durante un volo sia quello di beccare, in fase di decollo o atterraggio, uno stormo di uccelli. No, la mia paura più grande è che possano infilarmi 24 kg di coca nella borsa.

Ma parlavamo della Gagliardi, conosciuta ai più come la Dama bianca, dicevamo. Da una settimana a questa parte, Dama bianca lo sarà ancora di più. Ma Federica, quel soprannome che appare adesso al limite dell’ironia e del sarcasmo, se lo è guadagnato in tempi non sospetti.

Era il 24 giugno 2010 quando comparve sotto la scaletta del volo di Stato dell’allora premier Silvio Berlusconi a Toronto per il G8. Capelli biondi, occhiali da sole, immancabile borsa firmata al braccio e un indimenticabile look total White. Quei pantaloni e giacca bianca che le valsero il soprannome più rinomato di sempre.

Lì per lì non si capì molto di quella donna misteriosa. Poi, qualche dettaglio in più. La Gagliardi aveva fatto la campagna elettorale per Renata (ironia della sorte) Polverini. E, in quel viaggio ufficiale con Berlusconi, Federica Gagliardi “voleva fare esperienza”.

Ora, il triste (per lei) epilogo. Confermata la convalida di arresto, Federica Gagliardi se ne sta in carcere e non rinnega il suo mood fashion: “Mi dedico alle pulizie, frequento corsi di cucina e cucito” avrebbe dichiarato.

Roba che in realtà avrebbe preferito trovarsi sull’aereo della Malaysia Airlines.

Tuttavia, io mi chiedo, così, tanto per sapere: ma questi corsi di cucito, prevedono pure la lezione “come cucire un tascone interno ai trolley”?

Fede, Fede, ma non ti sarebbe convenuto fare la semplice, cara, banalissima Olgettina?

Detto questo, ora sembra che la Gagliardi voglia parlare e fare nomi. Io me lo sento, la Dama bianca può fare grandi cose. Sù, Fede, alza questo… polverone (con rispetto parlando).