Paola Cortellesi nel film C'è ancora domani

C’è Ancora Domani, omaggio a Neorealismo e Commedia all’Italiana: i grandi film del passato da non perdere

11 Novembre 2023 - di Claudia Montanari

Il successo straordinario del film “C’è Ancora Domani” di Paola Cortellesi ha portato l’attenzione su tematiche profonde e attuali, immergendosi nella realtà familiare post-seconda guerra mondiale in Italia. Un film che ha molte similitudini con il grande cinema italiano del neorealismo e della commedia italiana degli anni ’50 e ’60, focalizzandosi però sulla rappresentazione della donna, della violenza di genere e della violenza domestica. Un viaggio nel passato che, sorprendentemente, ha una risonanza straordinariamente attuale.

Cerchiamo allora di comprendere meglio il legame tra “C’è Ancora Domani” e alcuni classici del cinema italiano del passato, offrendo anche suggerimenti di film da (ri)scoprire.

Il legame con il Neorealismo

“C’è Ancora Domani” si colloca nel solco del neorealismo italiano, un movimento cinematografico che ha cercato di rappresentare la vita quotidiana e le realtà sociali dell’Italia postbellica. Film neorealisti come “Ladri di Biciclette” di Vittorio De Sica e “Roma, Città Aperta” di Roberto Rossellini hanno influenzato il genere e sembrano aver ispirato la rappresentazione cruda della società in “C’è Ancora Domani”.

Richiami alla Commedia Italiana

La commedia italiana degli anni ’50 e ’60 ha spesso esplorato tematiche sociali in modo leggero e satirico. Film come “Matrimonio all’Italiana” di Vittorio De Sica e “Divorzio all’Italiana” di Pietro Germi sono esempi di opere che hanno affrontato le dinamiche familiari e di genere con humor e intelligenza.

C’è ancora domani, il film come specchio collettivo

La pellicola di Cortellesi agisce come uno specchio collettivo, riflettendo le sfide e le dinamiche della società italiana di quegli anni. In particolare, si concentra sulla figura di Delia, una donna italiana tipica di quel periodo, una madre e moglie il cui destino può essere descritto come misero. Il film offre una visione realistica della violenza domestica e della condizione femminile.

Un Tributo Iconico alla Storia delle Donne Italiane

“C’è Ancora Domani” è un tributo iconico a un momento cruciale nella storia delle donne italiane. Ambientato nel 1946, il film incorpora il giorno in cui le donne italiane furono chiamate alle urne per decidere il destino del paese. Questo evento simbolico diventa un elemento chiave nel racconto, sottolineando il cambiamento sociale e il progresso verso la libertà delle donne.

Rappresentazione della Violenza di Genere

Il film mostra apertamente la violenza di genere e domestica, portando alla luce una realtà spesso accettata come normale in quegli anni. La figura di Ivano, il marito di Delia, rappresenta un tipo di mascolinità dominante e tossica che permeava la società del tempo. La pellicola fa emergere la sofferenza delle donne e la loro lotta per la libertà e l’autorealizzazione.

Riflessi Attuali sulla Società Italiana

Il film, nonostante sia ambientato nel passato, risuona con una straordinaria attualità. La violenza di genere, purtroppo, persiste ancora oggi, e “C’è Ancora Domani” invita a una riflessione critica sulla nostra società attuale, spingendoci a considerare quanto sia cambiato e quanto rimanga ancora da fare.

La Speranza di Libertà

Il film si chiude con una speranza di libertà, rappresentata dal diritto di voto per le donne italiane nel 1946. Il voto diventa un simbolo dell’espressione più alta della libertà, sottolineando la capacità delle donne di decidere per se stesse, un tema ancora rilevante oggi.

I film del passato da non perdere

Per chi desidera esplorare ulteriormente il contesto cinematografico che ha ispirato “C’è Ancora Domani”, ecco alcuni suggerimenti di film italiani del passato:

“Ladri di Biciclette” (1948) – Vittorio De Sica: Un classico del neorealismo che segue le vicende di un uomo alla ricerca della sua bicicletta rubata, offrendo uno sguardo toccante sulla lotta quotidiana per la sopravvivenza.

“Sedotta e Abbandonata” (1964) – Pietro Germi: Una satira sociale che esplora le convenzioni e le ipocrisie della società italiana. Affrontando il tema dell’onore familiare e del matrimonio forzato, il film offre uno sguardo critico sulle dinamiche sociali e di genere. In questo film ci sono molte similitudini con quello della Cortellesi, soprattutto nella sua rappresentazione dei rapporti familiari complessi e delle sfide affrontate dalle donne.

“Matrimonio all’Italiana” (1964) – Vittorio De Sica: Una commedia brillante che esplora il tema del matrimonio e delle dinamiche familiari in chiave satirica, con la straordinaria interpretazione di Sophia Loren e Marcello Mastroianni.

“La Ragazza con la Pistola” (1968) – Mario Monicelli: Una commedia brillante che segue una giovane donna del sud, interpretata da Monica Vitti, mentre cerca vendetta per l’onore della sua famiglia. La protagonista sfida le aspettative di genere e lotta per la sua indipendenza. Il tema di ribellione e autonomia femminile ha poi influito sulla caratterizzazione di donne forti e determinate nei film contemporanei, compreso “C’è Ancora Domani” di Paola Cortellesi.

“Bellissima” (1951) – Luchino Visconti: Un film di Visconti che esplora il mondo del cinema attraverso gli occhi di una madre desiderosa di far diventare sua figlia una star del cinema. La lotta per il successo e le aspettative sociali sembrano richiamare temi affrontati in “C’è Ancora Domani”.

“Divorzio all’Italiana” (1961) – Pietro Germi: Una commedia nera che affronta le restrizioni sociali legate al matrimonio in Italia, con un protagonista che pianifica un omicidio per ottenere il divorzio.

“Una Giornata Particolare” (1977) – Ettore Scola: Pur non appartenendo agli anni ’50 o ’60, questo film offre uno sguardo intenso sulla vita di due persone durante la visita di Adolf Hitler a Roma nel 1938, esplorando temi di isolamento e discriminazione.

“La Ciociara” (1960) – Vittorio De Sica: Basato sull’omonimo romanzo di Alberto Moravia, questo film racconta la storia di una madre e sua figlia che cercano di sopravvivere durante la Seconda Guerra Mondiale.

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