Gli amanti passeggeri

“Gli amanti passeggeri”, la nuova irriverente commedia di Almodovar

18 Marzo 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Ormai da anni ogni nuova pellicola di Pedro Almodovar viene giustamente accolta, da critica e pubblico, come un vero e proprio evento; l’irriverente e geniale regista spagnolo riesce in qualche modo a stupire anche questa volta, tornando nelle sale con una commedia “scandalosa”, in netta antitesi rispetto ai suoi ultimi film, che avevano esplorato gli abissi dell’animo umano. Ne “Gli amanti passeggeri” tutto ruota intorno alle folli vicende dell’equipaggio e dei passeggeri di un aereo diretto da Madrid a Città del Messico; il mal funzionamento del carrello è l’equivoco che serve a far procedere il gioco della commedia, che si snoda fra steward innamorati dei piloti, attori famosi in crisi sentimentale, vergini sensitive e regine del bondage. Chiamati a raccolta i suoi attori feticcio, Antonio Banderas e Penelope Cruz, e ingaggiati i bravissimi Cecilia Roth e Javier Camara, Almodovar dà vita ad un film grottesco e surreale, al cui centro vi è una sorta di furore erotico che finisce per essere l’unico vero antidoto alla paura della morte. Campione d’incassi in Spagna, “Gli amanti passeggeri” non riesce forse a far ridere quanto si vorrebbe e in alcuni momenti sembra eccessivamente e senza una ragione precisa carico di quello stile che ha reso Almodovar così amato e riconosciuto nel mondo; resta tuttavia un film davvero godibile da vedere e un’occasione, per chi ha poca dimestichezza con l’immaginario irriverente del regista spagnolo, di farsene almeno un’idea.