Gigi Hadid usa questa gamma di prodotti per un biondo al top

Gigi Hadid, la pizza brucia grassi amata dalla modella

20 Gennaio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

Gigi Hadid è una delle modelle più famose del pianeta. Nei giorni scorsi ha lasciato ancora una volta a bocca aperta i suoi fan con la sua ammaliante catwalk sulla passerella della sfilata dello stilista francese Jacquemus. Tra un volo e l’altro la top model ama condividere con i follower i suoi segreti di bellezza, così come è solita fare la fashion designer Victoria Beckham.

L’ultimo tip che arriva da Gigi Hadid è un suggerimento per mangiare la piazza senza mettere su troppi chili. Nessun prodotto miracoloso, sia chiaro. Semplicemente un condimento che potrebbe aiutare a trasformare un pezzo di pizza in qualcosa di dietetico. Gigi aggiunge alla sua pizza il peperoncino. Non un’aggiunta casuale perché questo sembra essere un modo per mangiare con meno rimorsi. Vediamo perché.

Secondo una ricerca del 2015 della University of Wyoming l’ingrediente principale del peperoncino (la capsaicina, che è la molecola responsabile dell’effetto piccante) potrebbe aiutare a perdere peso, attivando il metabolismo, in particolare attivando gli interruttori molecolari ‘brucia-grasso. Gli esperti hanno somministrato un ‘pizzico’ di capsaicina a topi alimentati con una dieta esageratamente ricca di grassi, destinati quindi ad ingrassare. Ma la capsaicina blocca l’aumento di peso degli animali, senza modificare il loro introito calorico.

Usare abitualmente il peperoncino in cucina (circa 4 volte a settimana) riduce il rischio di morte per infarto del 40% e per ictus di oltre il 60%. Inoltre riduce del 23% il rischio di morte per qualunque causa rispetto a chi non ne fa uso abitualmente. Lo suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology e coordinato dagli epidemiologi dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università dell’Insubria a Varese e il Cardiocentro Mediterraneo di Napoli. Serviranno nuovi studi, concludono gli scienziati, per scoprire il modo (i meccanismi biochimici) attraverso cui il peperoncino e altre piante simili usate in cucina esercitano questi effetti protettivi.

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