Mangiare cioccolato potrebbe fare bene al cervello

Il cioccolato fondente è alleato del cervello contro lo stress

19 Luglio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Se c’è un alimento che in questi ultimi anni è stato rivalutato dalla scienza senza dubbio è il cioccolato fondente. Per decenni associato a una dieta non corretta, oggi è entrato a pieno titolo nei regimi alimentari  prescritti da dietologi e nutrizionisti. Il cacao, l’ingrediente principale del cioccolato derivato dal seme della pianta del cacao, ha numerose qualità che potrebbero essere benefiche sia per il corpo che per la mente.

In particolare, il cacao puro è altamente nutriente ed è una potente fonte di antiossidanti, sostanze che possono prevenire o rallentare il danno cellulare causato dai radicali liberi. Inoltre, è stato scoperto che il cacao aiuta a regolare la pressione sanguigna e prevenire il declino cognitivo.

Ma c’è un problema che va subito affrontato. Nonostante queste proprietà potenzialmente benefiche, le barrette di cioccolato raramente contengono solo cacao, bensì anche zucchero, oli, burro e altri ingredienti dannosi per l’organismo. Questo deve suggerire un consumo limitato e certamente non è possibile parlare di benefici per l’organismo.

Elham Kalantarzedeh, Maryam Radahmadi e Parham Reisi, tre ricercatori dell’Università di Scienze Mediche di Isfahan in Iran, hanno condotto uno studio sui ratti per indagare l’impatto di diversi schemi alimentari di cioccolato fondente sulle sinapsi in una specifica regione del cervello, nota come ippocampo Zona CA1. I loro risultati, pubblicati su Nutritional Neuroscience, suggeriscono che il consumo di cioccolato fondente potrebbe avere effetti benefici sul cervello di individui che presentano stress da isolamento cronico.

“Sebbene lo stress causi disfunzioni cerebrali, il consumo di cioccolato fondente (DC) ha effetti positivi sulle funzioni cerebrali”, hanno scritto i ricercatori nel loro articolo. “Il presente studio ha studiato l’impatto di diversi modelli dietetici DC sulla potenza sinaptica e sulla plasticità nell’area CA1 dell’ippocampo, nonché sull’assunzione di cibo e sul peso corporeo nei ratti sottoposti a stress da isolamento cronico”.

Nel complesso, gli esperimenti condotti da questo team di ricercatori suggeriscono che il consumo sistematico di cioccolato fondente potrebbe invertire gli effetti negativi dello stress da isolamento cronico sulla potenza sinaptica e sulla plasticità dell’area CA1 dell’ippocampo. Ciò a sua volta avrebbe effetti benefici sia sulla memoria che sull’apprendimento. Resta comunque uno studio sui ratti e quindi sono necessarie ulteriori ricerche per modellarlo agli umani. Fonte: Medical X Press. Foto di Alexander Stein da Pixabay.

 

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