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Outing dei chirurghi: il bisturi anti età non soddisfa 1 italiano su 3

28 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – E dire che, prima di sottoporsi ad uno di questi interventi, ci si pensa attentamente. Eppure sembra che lifting chirurgico ringiovanente, aumento dei volumi del viso con innesti di grasso autologo o blefaroplastica inferiore (ovvero l’eliminazione delle borse sotto gli occhi) siano tutti “ritocchini” per cui, ad un anno dall’intervento, il 34 % di chi ci si è sottoposto non è soddisfatto.

A sostenerlo è Andrew Jacono, chirurgo plastico e direttore del centro di chirurgia plastica e laser a Manhattan, autore di una indagine svolta su 150 persone, soprattutto donne di 50 anni, sottoposte alle tecniche di ringiovanimento della parte mediana del viso, pubblicata oggi su Archives of Facial Plastic Surgery (Jama).

Il campione ha risposto ad un questionario dopo un anno dalle operazioni e l’analisi è stata anche effettuata contemporaneamente da un gruppo di specialisti che hanno giudicato le foto dei soggetti prima, dopo e a distanza di un anno dagli interventi chirurgici. Le critiche dei medici coincidono con l’insoddisfazione dei pazienti. I più scontenti sono quelli che si sono sottoposti al trapianto di grasso (33%), a seguire coloro che hanno fatto la blefaroplastica delle palpebre inferiori (14% di insoddisfatti). Il 41% del campione mostrava una ipoplasia della mascella, il 16 % una mancanza di elasticità della pelle.

“L’insoddisfazione è molto comune quando le tecniche si effettuano su un volto con insufficienza scheletrica e perdita di elasticità”, conclude Andrew Jacono, “Alla base del problema c’è la mancanza di selezione dei soggetti idonei a queste diverse tecniche da parte dei medici. È necessario scegliere con più attenzione”.