Tumori, 8 milioni di morti nel 2014. 5 abitudini che aumentano rischio

Tumori, 8 milioni di morti nel 2014. 5 abitudini che aumentano rischio

5 Febbraio 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – Tumori, 8 milioni di morti nel 2014. 5 abitudini che aumentano rischio. Tumori killer: secondo le ultime stime dell’Oms sono stati 14 milioni i nuovi casi di cancro nel mondo nel 2014 e oltre 8 milioni le morti causate da questa malattia. Uno degli obiettivi dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) è quello di ridurre le morti prematuri provocate dai tumori con un Piano di azione globale per la prevenzione delle malattie non infettive (cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie e diabete) del 25% entro il 2025.
sempre secondo quanto stimato dall’Oms, il tumore è una tra le principali cause di mortalità e il numero di nuovi casi si stima aumenterà del 70% entro i prossimi 20 anni. Tra gli uomini i cinque tipi di tumore più diagnosticati nel 2012 sono stati quello del polmone, prostata, colonretto, stomaco e fegato, mentre tra le donne quello del seno, colonretto, polmone, cervice uterina e stomaco.

Tuttavia circa un terzo delle morti premature dovute al cancro, sostiene l’Oms, potrebbero essere evitate lavorando su 5 fattori di rischio modificando abitudini di vita e alimentari. I cinque fattori sono:

  • l’alto indice di massa corporea (l’indice di massa corporea indica lo stato di peso forma di un individuo. Se l’indice di massa corporea è sopra una certa soglia l’individuo è considerato sovrappeso e in alcuni casi obeso).
  • basso consumo di frutta e verdura
  • mancanza di attività fisica
  • consumo di alcol
  • consumo di tabacco

Il tabacco in particolare è il fatto di rischio più importante per il cancro ed è responsabile del 20% delle morti da tumore e del 70% circa dei decessi da tumore al polmone. Anche i virus dell’epatite B e C e di alcuni tipi di papilloma virus umano aumentano il rischio di tumore al fegato e al collo dell’utero. Fondamentale per ridurre la mortalità da cancro, rileva l’Oms, è la diagnosi precoce, soprattutto quando non ci sono efficaci metodi di screening o terapie, come avviene in molti paesi a basso reddito.

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