Scrive al fidanzato, poi si uccide a 16 anni. Lui visto con un'altra

Scrive al fidanzato, poi si uccide a 16 anni. Lui visto con un’altra

27 Marzo 2014 - di Claudia Montanari

HULL (GB) – Si suicida poche ore dopo aver mandato un ultimo messaggio, su Facebook, al suo fidanzato. Tutto, perché secondo alcune voci il suo fidanzato sarebbe stato visto con un’altra ragazza. Una drammatica vicenda viene riportata dal Daily Mail.

Daisy Holmes, una ragazza di 16 anni, si è tolta la vita impiccandosi nel suo appartamento a Hull, East Yorkshire, poco dopo aver scritto al suo fidanzatino: “Questa sarà l’ultima volta che ti do fastidio”. E, poche ore dopo, si è suicidata.

A far scaturire il drammatico gesto sembra sia stato un motivo di gelosia. Come si legge sul Daily Mail infatti, un assistente sociale che seguiva Daisy, avrebbe detto durante l’inchiesta che l’adolescente era rimasta sconvolta perché Jamie, il suo fidanzato, era stato visto con un’altra ragazza:

“Daisy ha detto che era molto arrabbiata con Jamie e si sentiva delusa da tutti. Le ho detto che doveva cercare di concentrarsi sulle cose positive della sua vita e di non pensare a quelle che la facevano soffrire. Non pensavo che avesse intenzione di levarsi la vita”

Una vita problematica quella della ragazza: come si legge sul Daily Mail, durante l’inchiesta sulla sua morte è emerso che Daisy, con una storia di autolesionismo alle spalle, aveva già cercato di uccidersi l’anno precedente.

Secondo quanto detto dalla sua famiglia adottiva, sembra che i problemi della ragazza siano iniziati quando suo padre biologico si è incontrato con lei, ma l’aveva chiamata con il nome sbagliato.

I genitori adottivi di Daisy, Carol e Ann Holmes, ora vogliono che ci si attivi di più per aiutare i giovani che soffrono di depressione e che manifestano pensieri suicidi.

La signora Carol ha detto:

“Vogliamo che i bambini siano in grado di parlare dei loro pensieri e sentimenti e li facciano uscire allo scoperto. Il suicidio è un argomento tabù e noi vogliamo che ci sia più consapevolezza”

Un’infanzia drammatica quella di Daisy, adottata dalla coppia a 10 anni, dopo anni che soffriva di abusi e di abbandono. La ragazza aveva mantenuto i contatti con la famiglia biologica ma un giorno in cui il padre, ubriaco, la chiamò con un altro nome, lei aveva cominciato con l’autolesionismo.

La sedicenne era in cura da uno psicologo, Michael Falk, che vedeva Daisy ogni 2 settimane. Ma quando cinque giorni prima della sua morte Daisy aveva incontrato il dottore confessandogli le sue idee suicide, lo psicologo le aveva dato un ulteriore appuntamento per la settimana successiva.

La sera della sua morte, Daisy era tornata a casa dopo aver incontrato il suo fidanzato Jamie, il quale ha raccontato:

Ci siamo incontrati alla stazione degli autobus ed è stata l’ultima volta che l’ho vista. Sembrava stare bene, era felice che eravamo di nuovo insieme. Non c’è stato nulla che mi abbia indotto a pensare che si sarebbe tolta la vita”

In una dichiarazione, la madre adottiva di Daisy ha detto che la ragazza è stata:

“vittima fin dalla nascita, che ha avuto un rapporto difficile con il suo fidanzato, tensioni con noi, difficoltà legate alla sua professione ed era delusa per i piani che aveva fatto per il suo futuro

La signora Carol ha poi aggiunto:

“Daisy era orgogliosa di essere un cadetto dell’esercito e sognava di diventare un medico nell’esercito. Era famosa per il suo senso dell’umorismo e la capacità di far sorridere. Siamo orgogliosi che Daisy ha toccato le vite di così tante persone con cui è entrata in contatto, persone che hanno condiviso con noi l’impressione accattivante che ha lasciato”