Gesù è l'uomo più famoso del mondo. Ecco tutta la classifica

Gesù è l’uomo più famoso del mondo. Ecco tutta la classifica

16 Dicembre 2013 - di Claudia Montanari

NEW YORK – Gesù Cristo l’uomo più famoso al mondo. I risultati di due ricercatori americani: la fama del Nazareno ha oltrepassato duemila anni ed è lui l’uomo più famoso al mondo, superando personaggi quali Maometto e Napoleone. Non solo, Gesù è la presenza maggiore anche su internet. Scrive Maurizio Caverzan su il Giornale:

“Gesù è la maggiore pre­senza per l’uo­mo d’oggi anche su internet, il più trasversale e indi­stinto degli stru­menti moderni. Ne sarà felice Pa­pa Francesco: questa ricerca in qualche modo suffraga la sua in­sis­tenza della ne­cessità della Chiesa di aprirsi per annunciare il vangelo a tutti”.

Ma chi sono gli altri uomini più famosi al mondo? Si legge su il Giornale:

“Nelle posizio­ni di rincalzo di questa originale classifica trovia­mo, nell’ordine, William Shake­speare, Abramo Lincoln, George Washington, Adolf Hitler, Ari­stotele, Alessan­dro-Magno e Tho­mas Jefferson. Il primo italiano è Cristoforo Colombo, in vente­sima posizione. I maggiori lea­de­r attuali si devono invece ac­contentare delle retrovie. Ba­rack Obama si ferma al cen­toundicesimo posto, Nelson Mandela al 356esimo. Tra i mu­sicisti il più famoso risulta Mo­zart, ventiquattresimo, mentre Elvis Presley conquista la ses­santanovesima piazza. Il sof­tware creato dai due studiosi si basa sui risultati di Wikipedia, le opinioni sul web e i libri scrit­ti su ogni singolo personaggio. La lista è lunghissima: impera­tori, rockstar, icone del passa­to, politici, artisti, condottieri, scrittori, musicisti, filosofi, pro­feti”

Come hanno fatto i ricercatori ad ottenere questi risultati?

“Il sistema in grado di calco­larne la fama nel tempo funzio­na un po’ come il motore di ri­cerca di Google. E non a caso Charles Ward, uno dei due au­tori, è un ingegnere del colosso americano; l’altro è Steven Skiena della Stony Brook Uni­versity. Ward ha ideato anche un algoritmo che può stabilire se una figura sarà ricordata du­ecento anni dopo la morte o se è destinata all’oblio. Britney Spears, per dire, titolare della ventisettesima posizione, do­po il trattamento del software sulla durata della fama precipi­ta al 689esimo posto.
Non così il Figlio del falegna­me di Nazareth, che supera di slancio i due millenni che ci se­parano dal suo avvento e sem­bra cavalcare l’onda delle nuo­ve tecnologie. Da «Principe del­la pace» a «Figlio di Dio» a «Pa­store di anime», sono innume­revoli le definizioni con cui compare nel grande mare di in­ternet”

Tuttavia, come si legge su il Giornale, gli storici non sono del tutto convinti:

“«L’idea che un algoritmo possa fornire un ap­proccio scientifico alla storia è piuttosto assurdo», ha osserva­to Antony Beevor. Secondo lo studioso britannico, i perso­naggi non possono essere ana­lizzati soltanto attraverso cal­coli al computer, perché riman­gono aperte molte «incogni­te ». E, in effetti, è difficile attri­buire una patente di scientifici­tà a questo genere di ricerche. Ma nell’epoca dei sondaggi e delle indagini di mercato,la fre­quenza e l’insistenza con cui si interroga Wikipedia e più in ge­nerale il web sulla figura di Cri­sto qualche significato dovran­no pur averlo. Il fatto che Gesù risulti campione di popolarità misurata con i parametri delle nuove tecnologie è quanto me­no una dimostrazione di gran­de contemporaneità”

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