Emicrania e sclerosi multipla, una dieta specifica aiuta il trattamento

FAO: “Carne, uova e latte sono fonte essenziale di nutrienti”

28 Aprile 2023 - di Claudia Montanari

La FAO si schiera a favore della “dieta onnivora”. Nello specifico, secondo il nuovo studio “Contribution of terrestrial animal source food to healthy diets for improved nutrition and health outcomes” pubblicato dalla Fao, “Carne, uova e latte forniscono fonti cruciali di nutrienti indispensabili che non possono essere facilmente ottenuti da alimenti di origine vegetale. Questo è particolarmente vitale durante le fasi chiave della vita come la gravidanza e l’allattamento, l’infanzia, l’adolescenza e l’età avanzata”.

Carne, uova e latte forniscono proteine di alta qualità, acidi grassi e micronutrienti, come ferro, calcio, zinco, selenio, vitamina B12, colina e carnitina, che sono difficili da ottenere da alimenti a base vegetale nella qualità e quantità necessarie.

Consumo di carne rossa non trasformata, i dati dello studio

Un capitolo del documento, intitolato “Contributo degli alimenti di origine animale alla sana alimentazione per il miglioramento della nutrizione e della salute”, riguarda i rischi derivanti dal consumo di alimenti di origine animale.

Il rapporto afferma che il consumo anche di bassi livelli di carne rossa lavorata può aumentare il rischio di mortalità per le malattie cardiovascolari e il cancro del colon-retto.

Tuttavia, consumare carne rossa non trasformata in quantità moderate (da 9 a 71 grammi al giorno) è considerato sicuro per quanto riguarda gli esiti della malattia cronica. Mentre l’evidenza di eventuali legami tra latte, uova e consumo di pollame e malattie cardiovascolari è inconcludente (per il latte) o non significativa (per uova e pollame).

In conclusione la Fao incoraggia i governi ad aggiornare le linee guida dietetiche nazionali tenendo in considerazione il fatto che carne, uova e latte possono contribuire a specifici requisiti nutrizionali durante il corso della vita.

Allo stesso tempo, il settore zootecnico “deve contribuire ad affrontare una serie di sfide”, scrive il vice direttore generale della Fao Maria Helena Semedo in una prefazione al rapporto. Tra queste, la deforestazione, le emissioni di gas serra, uso non sostenibile dell’acqua e del suolo, ma anche pascolo eccessivo, lo scarso benessere degli animali in allevamenti, la resistenza antimicrobica, i rischi di malattie zoonotiche e di origine alimentare”.