Donne e violenza economica: un problema subdolo e sottovalutato

“Donne gravemente sfruttate”: il rapporto che fa venire i brividi

10 Dicembre 2022 - di Claudia Montanari

Gap salario del 50%, prostituzione, super impiego in agricoltura Sfruttate nel mondo del lavoro, in particolare nei settori dell’assistenza e dell’agricoltura, e pagate molto meno degli uomini, con un gap salariale che si aggira al 50% in meno. Questi alcuni dati del rapporto “Donne gravemente sfruttate.

Donne gravemente sfruttate, i risultati del rapporto fanno venire i brividi

Oggetto del rapporto, oltre ogni forma di sfruttamento sul lavoro compreso il gap salariale, anche la prostituzione. Da una ricerca su 200 siti web attivi in tutta Italia, sia sulla prostituzione indoor che annunci on line, il business è pari a 4,7 miliardi di euro. Il grave sfruttamento femminile comporta, inoltre, anche il passaggio da una forma di sfruttamento all’altra, da uno sessuale a uno lavorativo e viceversa. Per far fronte a questo fenomeno, l’associazione propone una Commissione d’inchiesta parlamentare.

Il presidente dell’associazione Slaves No More, Pino Gulia, ha evidenziato che “il rapporto dà conto di una carenza giuridica e di una disattenzione sociologica su un fenomeno che evidenzia da un lato un persistente maschilismo e dall’altro un’elevata discriminazione di genere”.

Il vescovo ausiliare di Roma, Benoni Ambarus, ha ricordato la condizione delle badanti: “il 70% di chi svolge un lavoro domestico e di cura sono migranti con un tasso di irregolarità, secondo l’Istat, del 57% a fronte di una media nazionale del 12,6%”, ricordano dall’associazione. Inoltre in Italia sono circa 50mila le donne gravemente sfruttate nell’agricoltura secondo i dati contenuti nel rapporto.

Chi deve svolgere un ruolo decisivo e di contrasto, secondo la sindacalista Lara Ghiglione che ha parlato a nome di Cgil, Cisl e Uil, sono anche le organizzazioni sindacali. Linda Laura Sabbadini, esperta europea delle statistiche per gli studi di genere, ha poi sottolineato che in alcuni settori – come l’agricoltura – “esiste un importante gap salariale tra donne e uomini dove le lavoratrici possono percepire anche 25-28 euro al giorno, mentre un uomo può arrivare a quasi il doppio, a 40. I lavoratori nel privato in tutto il Paese a bassa paga, inoltre, sono 4 milioni e guadagnano meno di 12mila euro lordi all’anno, quindi sotto gli otto euro all’ora, ha spiegato. La maggior parte sono donne”.

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