Rifiuti, ogni italiano ne produce 535 chili. E solo un terzo viene riciclato

7 Marzo 2013 - di Mari

ROMA – Italiani, popolo di produttori di rifiuti. Si potrebbe dire così, considerando i 535 chili pro capite di spazzatura che ogni connazionale scarta. E di questi 535 chili solo il 34% viene riciclato o trasformato in compost, contro una media europea del 40%.

In Italia, poi, ben il 49% dell’immondizia finisce direttamente in discarica, contro l’1% di Belgio e Germania. Proprio la Germania è il primo Paese per spazzatura riciclata, con una percentuale del 63%. Dietro di lei l’Austria, con il 62%, i Paesi Bassi, con il 61% e il Belgio con il 57%.

L’ultima indagine di Eurostat, l’istituto di statistica europeo, rivela come in dieci anni sia stato fatto un balzo in avanti. I dati presentati danno infatti atto di una crescita di 13 punti percentuali sulla media del 27% del 2001.

In Italia nel 2011 sono stati prodotti 535 chili di rifiuti pro-capite, di questi 505 sono stati trattati, ma solo il 34% riciclati o trasformati in compost. Il 49% è stato conferito in discarica, il 17% negli inceneritori, il 21% riciclati, e il 13% trasformati in compost.

La quantità dei rifiuti municipali generati varia fortemente a seconda degli Stati membri. La Danimarca, con 718 chili pro-capite detiene il primato, seguito da Lussemburgo, Cipro e Irlanda, con volumi che si attestano tra i 600 ed i 700 chili a persona. L’Italia si trova assieme a Germania, Paesi Bassi, Malta, Austria, Spagna, Francia e Regno Unito, con volumi compresi tra i 500 ed i 600 chili.

Nel 2011 gli Stati membri col più alto tasso di rifiuti smaltiti in discarica sono stati Romania (99%), Bulgaria (94%), Malta (92%), Lettonia e Lituania (88%).

Il riciclo è stato invece più frequente in Germania (45%), Irlanda (37%), Belgio (36%) e Slovenia (34%), mentre il più alto ricorso all’inceneritore si è registrato in Danimarca (54%), Svezia (51%), Belgio (42%), Lussemburgo e Olanda (38%). Il primo posto per la trasformazione in compost va all’Austria (34%), seguita da Paesi Bassi (28%), Belgio e Lussemburgo (20%).