Pussy Riot Nadia, sciopero della fame: "Violenze e abusi in carcere"

Pussy Riot: Nadia in ospedale dopo 5 giorni di sciopero della fame

1 Ottobre 2013 - di Matthew Di Loreto

MOSCA (RUSSIA) – Nadia Tolokonnikova, una dei componenti del gruppo punk rock femminile Pussy Riot, è in cura in ospedale da venerdi scorso. La donna aveva cominciato uno sciopero della fame dopo che la sua richiesta di trasferimento da una colonia penale era stata rifiutata dai giudici.

Nadelzhda sta scontando una pena di due anni per aver suonato un inno anti-Putin nella cattedrale principale di Mosca nel febbraio del 2012. La giovane donna, 23 anni, ha annunciato che avrebbe cominciato uno sciopero della fame la settimana scorsa e per cinque giorni è ha bevuto solo acqua.

La mancanza di cibo più i ripetuti casi di torture fisiche a cui è sottoposta nel campo e le scarse condizioni igieniche hanno costretto i medici a ricoverarla. In una lettera pubblicata di recente, Tolokonnikova ha dichiarato di aver subito minacce di morte.

“E’ vero: molti vengono picchiati se non portano a termini i compiti che gli vengono assegnati a inizio giornata. Li colpiscono nei reni e al volto,” ha ammesso Tolokonnikova. “Sono i prigionieri stessi a menare chi non completa il proprio lavoro. L’amministrazione approva ed è a conoscenza di ogni caso di violenza effettuata sui prigionieri.”