Vitamina D possibile alleata contro il cancro all'intestino

Una dieta povera di Omega-3 fa male quasi più del fumo

28 Luglio 2021 - di Silvia_Di_Pasquale

Non sei un consumatore abituale di pesci che sono fonti di Omega-3 come il salmone e lo sgombro nella tua dieta? Questo potrebbe non essere un bene.

Un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition evidenzia che una mancanza di olio omega-3 nella dieta può accorciare la vita anche più del fumo.

Cosa è emerso dallo studio.

Gli scienziati hanno scoperto che mentre il fumo ha ridotto di quattro anni l’aspettativa di vita, i bassi livelli di acido grasso potrebbero ridurla di cinque.

Il ricercatore capo dello studio, il dottor Michael McBurney, dell’Università di Guelph in Canada, ha dichiarato:

“È interessante notare che in Giappone, dove l’indice medio di Omega-3 è maggiore dell’otto per cento, la durata prevista della vita è di circa cinque anni più lunga di quanto non lo sia negli Stati Uniti, dove l’indice Omega-3 medio è di circa il cinque per cento”.

“Quindi, in pratica, le scelte dietetiche che modificano l’indice Omega-3 possono prolungare la vita”.

“Nel modello combinato finale, il fumo e l’indice Omega-3 sembrano essere i fattori di rischio più facilmente modificabili”.

“Si prevede che essere un fumatore attuale, all’età di 65 anni, sottrae più di quattro anni di vita, rispetto al non fumare, un accorciamento della vita equivalente ad avere un indice Omega-3 basso rispetto a un alto indice.”

Lo studio si è servito delle statistiche del Framingham Heart Study (FHS), uno degli studi più longevi al mondo, che ha fornito informazioni sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.

Il coautore, il dottor Bill Harris, presidente del Fatty Acid Research Institute, ha dichiarato:

“Le informazioni contenute nelle concentrazioni di quattro acidi grassi dei globuli rossi erano utili quanto quelle contenute nei livelli di lipidi, pressione sanguigna, fumo e stato diabetico con riguardo alla previsione della mortalità totale”.

“Questo parla del potere dell’indice Omega-3 come fattore di rischio e dovrebbe essere considerato importante tanto quanto gli altri fattori di rischio stabiliti, e forse anche di più”. Fonte: Daily Mail. Foto di Wow Phochiangrak da Pixabay.