ritocchino ossessione

Tutta da rifare. Quando il “ritocchino” diventa quasi una malattia

22 Aprile 2013 - di Claudia Montanari

Quale donna, guardandosi allo specchio, non ha pensato almeno una volta nella vita ” Sono brutta, vorrei un seno più grande! Vorrei un naso diverso! Vorrei qualche chilo in meno!”? È senza dubbio capitato a tutte e, in una certa misura, notare i propri difetti fisici e fare qualcosa per migliorarli è assolutamente sano e naturale. Quando però la voglia di migliorare il proprio aspetto fisico diventa smania di perfezione e i propri difetti- magari lievissimi- cominciano a diventare il problema intorno al quale ruotano tutte le giornate, allora siamo di fronte ad una vera e propria ossessione estetica, che non andrebbe in alcun caso sottovalutata.

Secondo i più autorevoli psicologi una delle cause principali del dilagare della chirurgia estetica e plastica, anche fra le adolescenti, è da ricercare nei modelli che la tv e i mass media in generale propongono: corpi magrissimi ma con seni esorbitanti, volti giovani anche a settant’anni, glutei scolpiti, bocche a “canotto” e chi più ne ha più ne metta… Quest’estremo valore dato all’apparenza e alla perfezione fisica ha generato poco alla volta una vera e propria forma di “nazismo estetico”, che rende molto più complicata la vita a tutte coloro – e sono la maggioranza- che, pur essendo piacenti, sono ben lontane dall’essere perfette o paragonabili ad una modella da calendario.

L’ossessione estetica tuttavia non è in assoluto una prerogativa femminile e infatti sono sempre più numerosi gli uomini che curano maniacalmente il proprio corpo e che ricorrono al bisturi per ragioni estetiche; il dato che però fa davvero riflettere riguarda l’abbassamento vertiginoso dell’età media delle persone che si rivolgono al chirurgo plastico e l’aumento generale in Italia, che certo non attraversa una fase di prosperità economica, del numero di persone pronte a fare follie pur di rifarsi il seno o spianare le rughe. Il nostro paese è infatti al sesto posto nel mondo per numeri di interventi estetici e il trend è in assoluta crescita; alla luce di ciò diventa importante una riflessione più approfondita, soprattutto per quanto riguarda tutti quegli aspetti psicologici che la chirurgia estetica o plastica può solo apparentemente risolvere, ma che invece in molti casi non fa che peggiorare. Naturalmente non tutti coloro che si concedono un “ritocchino” soffrono di complessi d’inferiorità o vivono la cosa in modo ossessivo;a tal riguardo non si può non ammettere infatti come in diversi casi ricorrere al bisturi aiuti a risolvere dei problemi reali e a migliorare l’umore e l’autostima di chi lo fa.

Gli psicologi tuttavia mettono in luce un aspetto più sinistro delle pratiche legate all’estetica e alla chirurgia plastica e parlano di dismorfofobia, ossia di un vero e proprio disturbo in cui la persona si fissa su un difetto del proprio corpo ( nella maggior parte dei casi inesistente o molto lieve) che rifiuta e che gli scatena angoscia e malessere, per cui mette in atto tutta una serie di sacrifici, compreso ricorrere al bisturi, nella speranza che questo plachi e risolva il suo problema. Capita spesso però che ricorrere alla chirurgia estetica non faccia altro che alimentare questo disturbo, creando un circolo vizioso e facendo in modo che il soggetto continui a percepire in maniera distorta il proprio corpo. 

In casi come questi è chiaro che l’unico modo per risolvere il problema è una buona psicoterapia, che aiuterà il soggetto a rimpossessarsi di una equilibrata percezione del proprio corpo e ad accettare le imperfezioni e la naturale decadenza dello stesso.
Vi sono tuttavia, prima di cadere in una spirale ossessiva e dispendiosa, delle piccole strategie da mettere in atto per prevenire questo disturbo e per sentirci comunque belle e sicure: eccone alcune.

Essere gentili e vitali rende più belle e non costa nulla. Qualsiasi trattamento estetico o intervento chirurgico non varrà nulla se non siamo in grado di essere curiose verso la vita e gentili verso il prossimo; avete mai fatto caso a quante conquiste fanno certe “bruttine” grazie alla loro solarità e al bel modo di fare?

Essere consapevoli che la salute è più importante della bellezza. Chi è ossessionato dalla propria bellezza spesso finisce, paradossalmente, per non curarsi più della propria salute, senza la quale non può esserci alcun tipo di bellezza vera.

Sorridersi e farsi dei complimenti. Ogni persona, anche la meno aggraziata, ha qualcosa di bello: la forma del naso, i capelli, lo sguardo ecc. Ricordarsi di avere delle qualità fisiche oltre che dei difetti e sorridere un po’ più spesso a se stessi aiuterà ad avere una percezione più equilibrata della propria persona e ci renderà automaticamente più attraenti.
Tutto ciò che siamo, sia dentro che fuori, ci accompagna per la vita e, alla luce di questo, diventa evidente come l’estetica e la percezione che abbiamo di noi stessi siano o possano diventare dei punti cruciali ed ostici della nostra esistenza. Anche il grande poeta e drammaturgo Jean Cocteau ne era consapevole; infatti soleva dire:” Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine”.