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Genitori e figli: come (soprav)vivere a litigi e a discussioni in casa

28 Novembre 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – Anche le famiglie più solide, si sa, a volte devono fare i conti con i litigi. Per quanto in ambiente famigliare si vada d’accordo, infatti, è facile che vivendo sotto lo stesso tetto e condividendo molte ore della giornata possano scoppiare liti tra coniugi, tra fratelli o tra genitori e figli. Non è un dramma se si finisce a discutere, anzi, il confronto è sempre costruttivo, l’importante è fare in modo che questo non si trasformi mai in distruttivo.

È molto importante saper gestire nella maniera corretta le liti che possono nascere in caso, così da evitare il deterioramento delle relazioni.

Quali sono gli atteggiamenti adatti per reagire in maniera esatta in situazioni conflittuali?

Per quanto riguarda il rapporto che c’è tra genitori e figli, la questione è molto delicata: educare i figli non affatto cosa semplice. Le diversità generazionali e la responsabilità che si ha sui figli spesso è causa di litigi o anche banali discussioni, che mettono però a volte a dura prova il rapporto.

Il genitore deve però tenere presente che i figli si formano e si educano anche grazie allo “scontro”: si legge su Doctissimo come

“entrando in conflitto con te, tuo figlio segnala la ricerca di punti fermi. Infatti, per potersi formare, il figlio ha bisogno di conoscere i limiti che gli sono stati chiaramente fissati dai genitori. Le liti sono inevitabili poiché necessarie al suo sviluppo. Anche se a volte è più facile dargliela vinta (o almeno in ogni caso meno faticoso), è bene mantenere con fermezza i divieti imposti sin dall’inizio”.

Ovviamente lo scontro deve essere calibrato e deve essere in ogni caso sempre e solo di tipo verbale, mai fisico.

D’altra parte, dobbiamo anche apprezzare gli atteggiamenti positivi dei nostri figli gratificandoli quando se lo meritano. Sebbene secondo il nostro immaginario alcune azioni dovrebbero rientrare nei suoi doveri, complimentiamoci con nostro figlio quando per esempio si rifà il letto o la camera, o quando prende un buon voto in una materia. Non fossilizziamoci solo sui comportamenti errati: in questo modo tuo figlio vedrà che consideri anche quando fa le cose fatte bene perché, spiega Doctissimo, “se non fai che rimarcare ciò che non va, corri il rischio che faccia delle stupidaggini con l’unico intento di attirare la tua attenzione”.

Cerchiamo di parlare la loro lingua. Benché sia difficile, gli adulti devono capire che un figlio difficilmente si metterà in conflitto con un genitore per puro piacere. È dunque fondamentale cercare di capire i motivi di ogni discussione, mettersi nei panni del figlio e cercare di comprendere cosa il suo comportamento vorrebbe far trasparire.

Quando poi un genitore è certo di dover imporre un divieto, dovrebbe sempre spiegarne i motivi in maniera trasparente. Solo in questo modo il ragazzo potrà assimilare con intelligenza la decisione e non pensare che viene fatto solo per il gusto di avere un’autorità.

 Attenzione al rapporto con gli adolescenti. Quello con gli adolescenti è forse il rapporto più delicato e complicato. Sebbene a volte sia difficile evitarlo, non bisognerebbe mai assumere il tipico tono da genitore autoritario che li mette in posizione di inferiorità. Le regole di vita è bene imporle ai più piccoli, ma per avere un sereno rapporto con i teenager bisognerebbe sempre renderli partecipi delle discussioni e delle decisioni. In questo modo si sentiranno apprezzati da voi e crescerà anche il loro senso di responsabilità.