dottore paziente

Dialogo tra docente e allievo: lo sport è un valido aiuto

23 Novembre 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – Migliorare la comunicazione tra docente e allievo, così come medico e paziente, è un tema molto discusso. Secondo gli ultimi studi, la parola d’ordine sarebbe “motivare”, una tecnica che ha le sue radici nel mondo sportivo e che è già stata utilizzata con successo negli ultimi anni anche nel Top Managing aziendale.

Messa a punto da Luigi Mazzola, ingegnere alla Ferrari per oltre 20 anni, che ha seguito personalmente la preparazione ‘motivazionale’ di Senna, Prost e Schumacher, la metodologia ora verrà trasportata per la prima volta in campo medico-chirurgico. A mettersi in gioco sono i docenti dell’Università Cattolica di Roma che oggi promuovono il seminario ”Il Coaching e il Managing Coaching in Medicina e Chirurgia”.

A spiegare la tecnica ai medici saranno Luigi Mazzola e Grazia Geiger (psicologa e coach di professione). L’evento è organizzato, tra gli altri, da Rocco Bellantone, preside della Facoltà di medicina e chirurgia e Celestino Pio Lombardi, direttore della UOC di Chirurgia Endocrina UCSC-CIC. ”L’obiettivo – spiega Luca Revelli chirurgo endocrino dell’Università Cattolica di Roma e sostenitore della tecnica – è riuscire a capire le potenzialità del singolo, trovarle, potenziarle e svilupparle per portarle a risultati eccellenti”. In particolare, in campo medico la tecnica punta gestire in modo empatico il rapporto medico e paziente e soprattutto tra il medico e i parenti dei pazienti. Non solo: il metodo consentirà di migliorare il rapporto tra docenti e medici in formazione. ”È compito di chi ha i ‘capelli grigi’ – conclude Revelli – di trovare ed esaltare le potenzialità dei suoi collaboratori. Valorizzando loro, valorizzerà anche il proprio lavoro”.