Shakira e Gerard Piqué: “World Baby Shower” benefico per secondo figlio FOTO, VIDEO

20 Gennaio 2015 - di lbriotti

BARCELLONA – Shakira e Gerard Piquè celebrano sul web l’arrivo del loro secondo figlio sostenendo l’Unicef: la cantante e il calciatore invitano in un video fan e genitori ad acquistare online aiuti salva-vita per i piccoli dei paesi poveri. Shakira cerca in questo modo di replicare il successo ottenuto anche in occasione del primo figlio. In quell’occasione parteciparono moltissimi fan che si mostrarono molto generosi. Ora, per sostenere il lavoro dell’Unicef per i bambini più vulnerabili del mondo, la cantante e ambasciatrice dell’agenzia Onu per i minori e la star del Barcellona hanno deciso di festeggiare nuovamente con un ‘World Baby Shower’ (la festa per la nascita) virtuale per tutti i piccoli del mondo, invitando fan e genitori ad acquistare sul web regali e aiuti salva-vita per i piccoli che vivono nelle zone più disagiate. Oltre al video, per presentare l’iniziativa hanno realizzato delle foto in cui appaiono insieme al figlio Milan. 

“Ogni donna che aspetta ha il potere di usare la benedizione della nascita imminente del suo bambino per salvare la vita di altri bambini, meno fortunati di tutto il mondo. Se ogni donna incinta nel suo Baby Shower decidesse di includere tra la sua “lista doni” alcuni di questi “doni ispirati” che l’UNICEF propone, potremmo insieme salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini in tutto il mondo!”

A parlare così  la cantante colombiana nel video di presentazione. Tra i 10 “regali ispirati” messi a disposizione, i fan possono acquistare kit di ostetricia con attrezzature mediche, coperte e bilance per bambini, palloni da calcio che permettano attraverso la pratica dello sport una crescita sana e felice,  ed anche dei libri di fiabe utili a sviluppare l’amore per la lettura e per l’apprendimento. Si potrà inoltre acquistare una speciale “carta di ringraziamento” firmata da Shakira e Gerard. Ogni carta servirà a sbloccare fondi per vaccini salvavita.

Foto LaPresse