Ornella Vanoni, "Meticci" il nuovo album: "Ma sarà il mio ultimo disco"

Ornella Vanoni, “Meticci” il nuovo album: “Ma sarà il mio ultimo disco”

12 Settembre 2013 - di aavico

ROMA – “Questo è l’ultimo disco che ho fatto e che farò”Ornella Vanoni, 79 anni, intervistata da Paolo Giordano per Il giornale, racconta la sua lunghissima carriera e annuncia il suo prossimo album, “Meticci”. Carriera iniziata nel 1953 all’Accademia di Strehler ed entrata subito dopo nella storia della canzone d’autore. La cantante della Mala. La musa di Gino Paoli. Le collaborazioni con Vinicius de Moraes e Toquinho. Infine il jazz.

Scrive Il Giornale:

Ora che sta per lasciare lo storico appartamento di Largo Treves qui a Milano («Troppo grande, troppe spese, troppa Imu»), la Vanoni lascia anche la discografia e non sembra pentita neanche un po’: «L’ho composto con un grande talento di vent’anni, Lorenzo Vizzini, e una leggenda della musica come Mario Lavezzi, impossibile non essere contenti». In effetti.

Però, signora Vanoni, dopo sei decenni non sarà facile dire stop.

«Sa quanto ho impiegato a registrare queste canzoni? Oltre un anno e mezzo, un’eternità per me».

Per tutti.

«Non andavo in studio perché so benissimo che i dischi ormai non si vendono più. Nel 2007 ho pubblicato un album di cui sono orgogliosissima che però nessuno si è filato: Una bellissima ragazza. Da allora ho iniziato a capire che i tempi sono cambiati. Perciò oggi sono molto triste. Per fortuna Lavezzi ha voluto dare molta vivacità al disco e io gli sono andata dietro».

Perché l’ha intitolato Meticci?

«Mi dicevano: lascia perdere, quella parola può essere equivocata, scegline un’altra».

Ma davvero lei vuole smettere?

«Di andare in studio di incisione sì. E anche di fare lunghi tour, non ce la faccio più. Il prossimo anno però farò qualche rappresentazione teatrale con uno spettacolo che sto scrivendo e che si intitola “Un filo di trucco un filo di tacco”. Era la regola che mi imponeva mia mamma quando uscivo con i capelli sparati e vestita male. Me ne sono sempre fregata di tutto».