Bob Dylan, niente condanna: non diffamò i croati

Bob Dylan, niente condanna: non diffamò i croati

17 Aprile 2014 - di aavico

PARIGI – I  giudici francesi hanno deciso un non luogo a procedere per Bob Dylan, indagato a Parigi per ingiurie e incitamento all’odio dopo una denuncia presentata da un’associazione croata, per aver paragonato, in una intervista al magazine Rolling Stone, i croati ai nazisti e al Ku Klux Klan. “Sono molto contento che la giustizia abbia capito che Bob Dylan non ha mai voluto offendere o diffamare chicchessia”, ha detto il legale francese del cantautore americano,

Il giudice ha ritenuto che Dylan aveva dato l’accordo alla pubblicazione dell’intervista solo nell’edizione americana della rivista e non in quella francese e ha quindi pronunciato il non luogo a procedere per la leggenda del rock. Tuttavia ha chiesto il rinvio davanti al tribunale per “ingiurie pubbliche” e “incitamento all’odio” del direttore della pubblicazione dell’edizione francese di Rolling Stone.

A denunciare nel dicembre del 2012  Dylan, 72 anni – che lo scorso novembre aveva ricevuto a Parigi la prestigiosa medaglia della Legione d’Onore – era stato il Consiglio della comunità e delle istituzioni croate di Francia (CRICCF). Nell’intervista incriminata, pubblicata nel settembre 2012 dall’edizione Usa di Rolling Stone, e poi tradotta, un mese dopo, nell’edizione francese, l’artista dichiarava: “Se avete il Ku Klux Klan nel sangue, i neri possono sentirlo, anche oggi. Così come gli ebrei possono sentire il sangue nazista e i serbi il sangue croato”.

Secondo il CRICCF era evidente che il cantante si riferisse agli eccidi perpetrati dagli ustascia croati filo-nazisti contro i serbi e forse anche alle atrocità del conflitto nella ex-Jugoslavia. Ma nell’intervista non c’era alcun riferimento storico preciso.