Bertrand Cantat uccise la compagna a pugni. Ora il nuovo disco: è polemica

Bertrand Cantat uccise la compagna. Polemica per il nuovo disco

2 Ottobre 2013 - di aavico

PARIGI – Dieci anni dopo l’omicidio della sua compagna, Marie Trintignant, per il quale è stato condannato a 8 anni di prigione, quattro effettivamente scontati, Bertrand Cantat, l’ex leader dei Noir Desir, torna a calcare la scena musicale non senza sollevare un polverone di polemiche. Dal 30 settembre in Francia è uscito il suo nuovo singolo, dal titolo Droit dans le soleil ma alcune radio, fa sapere la casa discografica Barclay, hanno deciso di non trasmettere il brano.

Il singolo è tratto dall’album previsto per  novembre Horizons realizzato con il suo nuovo gruppo Detroit di cui fa parte anche il bassista Pascal Humbert, ex membro dei Passion Folder e di 16 Horsepower (la band dei Noir Desir si è sciolta nel 2010).

La polemica è vecchia come il mondo: può un uomo che ha ucciso a pugni la sua compagna riprendere la sua carriera artistica e tornare ad essere un idolo per i suoi fan? Ed è giusto distinguere la persona, con le sue azioni imperdonabili, dall’artista di indiscusso talento? Per il ministro della Cultura francese, Aurélie Filippetti, ”Cantat ha commesso un gesto gravissimo e noi tutti pensiamo a Marie e alla sua famiglia. Ma ha scontato la pena e il suo diritto di cantare è difeso dal codice penale. Nessuno sarà obbligato ad ascoltarlo e a comprare i suoi dischi”.

Il nuovo brano scritto con il drammaturgo Wajdi Mouawad, secondo la stampa transalpina, è “grave” e “malinconico” con accenti “autobiografici”. In particolare, osserva il quotidiano Le Monde, nella strofa “On ne renonce pas/ On essaie/ De regarder droit dans le soleil” (“non si rinuncia, si prova a guardare dritto nel sole”), si possono riconoscere i riferimenti alla tragedia di Vilnius, in Lituania, quando nel 2003 Cantat, su un set, picchiò a morte la sua compagna, Marie Trintignant.

Il cantante fu condannato per omicidio ad otto anni di prigione. Trasferito in Francia, tornò libero di fatto nel 2007 scontando gli ultimi anni in libertà vigilata con il divieto di produrre opere legate alla morte dell’attrice e di esprimersi pubblicamente su quei fatti. Fu la ex moglie Kristina Rady, da lui abbandonata per Marie pochi mesi prima, con la sua testimonianza favorevole, a impedire che al padre dei suoi due figli un verdetto ancor più severo: “Sono sensibile alla causa femminile — disse la donna —Bertrand non è violento. Non avrei mai potuto vivere con un bugiardo, un picchiatore”.

Uscito dal carcere, Cantat si riavvicinò a Kristina Rady e i due tornarono a vivere insieme, con i figli. Fino al 2009 quando la donna lasciò un messaggio in segreteria ai genitori, a Budapest: “Sono al punto che avevo lavoro per tutto il mese, ma Bertrand non lo sopporta. Ieri ci ho quasi rimesso un dente, mi ha tirato addosso qualcosa e adesso ho il gomito tumefatto e una cartilagine rotta… Se aspetto ancora a scappare non sarò più in condizioni di poterlo fare… Quel che è successo nel 2003 (le botte a Marie Trintignant, ndr ) allora non è capitato a me, ma adesso sì, e già più volte sono scampata al peggio, i bambini non ne possono più… Per strada tutti lo trattano come una star, un idolo, poi torna a casa e fa delle cose orribili con me, davanti ai bambini”. Il 10 gennaio 2010 Kristina Rady si è impiccata, in casa, mentre Bertrand Cantat si trovava nella stanza accanto.

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