Grace Kelly Copertina Life

Da Grace a Jacqueline, a Milano in mostra le donne protagoniste di “Life”

10 Febbraio 2012 - di Claudia Montanari

MILANO- In mostra fino all’11 Marzo nella galleria Forma a Milano 35 fotografie provenienti dalla “Life Gallery of Photography” di New York. Sono passati più di 75 anni dalla pubblicazione del primo numero di “Life”, la celebre rivista statunitense che ha accompagnato l’America dagli anni trenta e le cui immagini sono diventate dei simboli del ventesimo secolo.

Margaret BourKe White è stata la prima, importantissima fotografa che ha scattato le foto per la prima copertina della rivista: è stata infatti il primo fotografo straniero ad avere il permesso di scattare foto in Unione Sovietica e la prima corrispondente di guerra donna. Lei mitica pioniera della fotografia di industria, di reportage, d’indagine sociale, ha realizzato l’immagine della diga di Fort Peck che inaugurò la fortunata serie di numeri della rivista: era il 23 novembre del 1936. E se a lei era riservato il posto d’onore, il numero più alto di assistenti disponibili, il budget più cospicuo per ognuno dei suoi straordinari reportage, anche altre fotografe hanno segnato la storia di Life.

È il caso di Nina Leen, ma anche di Lisa Larsen oppure di Martha Holmes che hanno saputo raccontare, attraverso i loro scatti, la donna americana, i suoi cambiamenti, i suoi miti, il suo stato sociale da angelo del focolare a manager, la sua emancipazione.

Dunque, una mostra che ha come protagoniste donne che hanno occupato negli anni le copertine, come Grace Kelly o Jacqueline Kennedy, ma anche donne dietro l’obiettivo della macchina fotografica.

Della sua professione di donna fotografa, BourKe White diceva: ”La fotografia non dovrebbe essere un campo di contesa tra uomini e donne. In quanto donna – sosteneva – è forse più difficile ottenere la confidenza della gente e forse gioca un ruolo negativo una certa forma di gelosia; ma quando raggiungi un certo livello di professionalità non è più una questione di essere uomo o donna”.

 

Fonte: Ansa