Io non vorrei crepare, senza aver visto almeno...

Io non vorrei crepare, senza aver visto almeno…

9 Gennaio 2015 - di Claudia Montanari

PARIGI – Io non vorrei crepare di Boris Vian:

Io non vorrei crepare
Senza aver visto almeno
I cani messicani
Neri, che senza sognare
Dormono a ciel sereno,
senza aver conosciuto ai tropici
le voraci scimmie divoratrici
le scimmie a culo nudo
e anche i ragni argentati dai serici
nidi felici di spruzzi traforati.

[…]

Io non vorrei finire
Senza sapere la lebbra

[…]

Io resterei indifferente
Al bene e al male, purché
Di tutta questa vasta delizia
L’assoluta primizia
Fosse riservata a me.
E poi non basta, c’è
Tutto ciò che conosco
Che ho imparato ad amare

[…]

e i baci di quella…….si insomma quella là
signori, Ursula e Ursulotta
la più bella orsachiotta
fra tutte le orse maggiori,
quella per cui proprio
non vorrei crepare
prima di averla
usata tutta, goderla
la bocca con la mia bocca
i bei seni con le mie mani
con gli occhi tutto il resto
e……basta, questi sono fatti miei, si taccio,

crepare? Come vuoi come puoi come si fa come faccio
a crepare, prima che si siano inventate
le cose che contano
le rose eterne, le giornate di un’ora;
i monti marini, le spiagge montagnose

[…]

No, non vorrei crepare
Nossignore nossignora
Non senza
Aver fatto esperienza
Del sapore tormentoso
Di cui sono goloso
E anche geloso,
il più delicato che si possa sentire
il più forte
non vorrei morire,
non senza aver prima gustato
il gusto della morte.

Boris Vian (per leggere tutta la poesia clicca qui) è stato uno scrittore, drammaturgo, poeta e trombettista jazz francese. Fu un artista poliedrico, multimediale diremmo oggi, che riuscì ad esprimere i suoi innumerevoli talenti negli anni della Liberazione francese e dell’esistenzialismo parigino i cui capostipiti erano Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir.
Morì non ancora quarantenne, dopo aver scritto cinquecento canzoni, una decina di romanzi, e piéces teatrali. Fu stroncato da un infarto il 23 giugno del 1959, la mattina in cui venne proiettata l’anteprima di Sputerò sulle vostre tombe, film tratto da un suo breve e crudelissimo romanzo hard boiled (un noir a tinte forti) pubblicato anni prima con lo pseudonimo Vernon Sullivan.

Il gusto per la beffa lo indusse per tutta la vita ad abusare della sua vena creativa e a sperimentare ogni forma espressiva per allontanare quell’ineluttabile destino avverso che lo attendeva al varco: Vian era malato di cuore sin dalla nascita e visse tutta la vita con la consapevolezza che la morte potesse arrivare da un momento all’altro. Un poeta maledetto, che però non voleva crepare…

 

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