ROMA – Mentre la cucina dei grandi chef diventa “molecolare” e “destrutturata”, e dietro i fornelli i cuochi si muovono ormai come in un laboratorio, anche per le persone comuni preparare un pasto diventa una questione sempre più hi-tech.
Ecco infatti che nelle cucine arriva l’Aromalab, un evaporatore utilizzato normalmente nella ricerca chimica e farmaceutica con il quale si possono anche estrarre aromi dai cibi per ottenere acqua aromatizzata e che consente di cuocere sottovuoto a basse temperature.
La ricerca produce poi thermos a tenuta sempre maggiore che promettono di mantenere una bevanda fresca fino a 24 ore e il caffè caldo per 12, nuove superfici antiaderenti per padelle e pentole, ma ci sono anche strumenti di ogni tipo per rendere qualsiasi movimento sempre più facile e risparmiare tempo, come un nuovo “sguscia- piselli” che andrà ad affiancarsi ai vari macinatori, impastatori, affettatrici e quant’altro.
E anche in tavola, infine, come nel resto della casa, spazio al riciclo dei materiali che si sposa al design, come in una serie di vassoi prodotti dalla Kln industries che riutilizzano parti di vecchie barrique.
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