Torna la paura in Indonesia: terremoto 8.7 e allerta tsunami

11 Aprile 2012 - di luiss_vcontursi

INDONESIA – E’ tornata la paura tsunami in Indonesia. Un terremoto di magnitudo 8.7 ha colpito la zona di Aceh, al largo della costa occidentale dell’Isola di Sumatra, in Indonesia. L’Istituto americano di geofisica che ha lanciato l’allarme ha detto anche che c’era un forte rischio tsunami. Rischio poi rientrato: “Uno tsunami significativo – sottolinea il Pacific tsunami warning center – si è generato a seguito del terremoto che ha colpito l’Indonesia. Tuttavia le misurazioni del livello del mare indicano ora che la minaccia è diminuita o terminata per la maggioranza delle aree interessate. Pertanto l’allarme tsunami lanciato dal Centro è ora cancellato”.

L’epicentro è stato registrato a 495 km a sud-ovest di Banda Aceh, ad una profondità di 33 km. Il ”pericolo per imbarcazioni e strutture costiere può continuare per molte ore a causa delle correnti”. Lo afferma il Pacific tsunami warning center del Noaa (National weather service) nell’ultimo bollettino emesso, dopo il terremoto che ha colpito l’Indonesia e lo tsunami generatosi nell’area. Il Centro sottolinea che le condizioni locali possono determinare variazioni nelle onde di tsunami, pertanto la valutazione spetta alle autorità locali.

Dopo un paio d’ore dalla scossa un’onda di 17 centimetri di altezza si è diretta verso Banda Aceh, secondo il Centro indonesia-Pacifico per l’allerta. Lo tsunami è stato generato nell’Oceano indiano e si dirige verso la provincia di Aceh in Indonesia dopo il forte terremoto che ha colpito l’area: lo riferisce il Centro Tsunami del Pacifico basato alle Hawaii, senza specificare quando l’onda arriverà a terra. La costa thailandese è stata colpita da una piccola onda di 10 cm.

Circa un’ora dopo una nuova, possente scossa sismica ha investito la provincia occidentale indonesiana di Aceh, sull’isola di Sumatra: lo ha reso noto un portavoce della Protezione Civile di Giacarta, secondo cui la scossa di assestamento ha raggiunto un’intensità di 6,5 gradi sulla scala aperta Richter. Una terza scossa di magnitudo 8.8 è stata registrata ad Aceh dall’agenzia geofisica indonesiana che lancia l’allerta tsunami. Una quarta scossa di magnitudo 8.3 è stata registrata sempre al largo della provincia di Aceh. Uun nuovo allarme tsunami nell’Oceano indiano è stato lanciato dal Centro americano di allerta Tsunami del Pacifico.

La paura. In precedenza Thailandia, India e Sri Lanka hanno lanciato l’allerta tsunami. Le autorità thailandesi hanno chiesto alle popolazioni che vivono sulla costa del mare delle Andamane di evacuare. ”Spostatevi in alto e restate il più possibile lontani dal mare”, è l’appello del Centro nazionale per la gestione delle catastrofi.

Numerose città del versante orientale dell’India hanno avvertito il terremoto. Momenti di panico si sono avuti in particolare a Kolkata e Chennai, dove la gente è scesa in strada, mentre la scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bangalore, Bhubaneswar e Mumbai. L’aeroporto dell’isola di Phuket, nel sud della Thailandia, ha chiuso in seguito all’allerta Tsunami.

”Il terremoto è stato sentito molto forte. E’ saltata l’elettricità, ci sono ingorghi per arrivare in luoghi più alti. Ovunque risuonano sirene e versi del Corano dalle moschee”. Lo ha detto il portavoce dell’agenzia indonesiana per la gestione dei disastri che ha inviato una squadra di soccorsi ad Aceh.

Il precedente. La zona colpita dal terremoto è la stessa del sisma-tsunami che il 26 dicembre del 2004 uccise 170mila persone ad Aceh, nell’Oceano Indiano. Il terremoto è stato avvertito anche a Singapore in Thailandia e nella parte meridionale dell’India. L’India ha esteso il suo allarme tsunami anche agli Stati dell’Orissa (nell’est) e del Kerala (a sud), dopo l’allarme rosso già lanciato per le isole Andamane e Nicobar, nell’Oceano indiano. Nello stato indiano dell’Orissa è tenuto sotto sequestro Paolo Bosusco mentre nel Kerala sono agli arresti i due marò italiani.

Il terremoto di oggi ha però una estensione circa 4 volte inferiore rispetto a quella del sisma che ha colpito l’isola il 26 dicembre 2004. ”Se il terremoto del 2004 era stato generato dalla rottura di una faglia che si estendeva per oltre 1.200 chilometri, il sisma avvenuto oggi riguarda un’area stimata in circa 300 chilometri”, ha osservato il sismologo Alberto Michelini, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv)