Bisticci di coppia: con il passare degli anni tendono a svanire

Bisticci di coppia: con il passare degli anni tendono a svanire

7 Dicembre 2018 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – I bisticci di coppia sono piuttosto frequenti quando si porta avanti una relazione da anni. I ricercatori dell’Università di California a Berkeley suggeriscono però di aspettare e non disperare se il rapporto è agli albori. Secondo un loro studio, infatti, tutti quei disaccordi che ci sono nella prima fase di una lunga storia d’amore, con il passare del tempo svaniscono e si lascia più spazio all‘umorismo e all’accettazione.

Questo non vale per le discussioni più virulenti e i casi di maltrattamento, che rappresentano un campanello d’allarme. Anzi, in Italia la scorsa settimana il ddl “Codice Rosso”, che porta le firme dei ministri della Giustizia Alfonso Bonafede e della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. Le denunce per maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di convivenza, saranno portate direttamente al pm che dovrà sentire la donna entro tre giorni.

Quanto ai battibecchi lievi, in sostanza, più si va in là con l’età e più si tende ad avere un atteggiamento più morbido. Gli studiosi hanno analizzato le conversazioni videoregistrate tra 87 coppie sposate da 15 a 35 anni e hanno monitorato le loro interazioni emotive nel corso di 13 anni. Gli studiosi hanno scoperto che con l’invecchiamento i componenti della coppia mostravano più umorismo e tenerezza nei confronti dell’altro. I comportamenti negativi (come le difese e le critiche) diminuiscono.

“I nostri risultati fanno luce su uno dei grandi paradossi della vita in tarda età – ha detto Robert Levenson, docente di psicologia dell’Università di Berkeley e uno degli autori dello studio – Nonostante viviamo la perdita di amici e parenti, le persone anziane in matrimoni stabili sono relativamente felici e sperimentano bassi tassi di depressione e ansia. Il matrimonio è stato positivo per la loro salute mentale”. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Emotion. (Fonte: ANSA).

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