intimità sesso posizioni

Intimità: se a lui piace “farlo strano”… e a te no

15 Aprile 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – “O famo strano” non è solo una delle battute più esilaranti che il grande Carlo Verdone ha regalato al suo pubblico nel film “Viaggi di nozze”, ma potrebbe ormai essere considerato a tutti gli effetti il modo più concreto e puntuale di esprimere un desiderio che accomuna sempre più persone in Italia. Il sesso “strano” e le stravaganze erotiche sono infatti in continuo aumento e, qualora qualcuno avesse dei dubbi, sono proprio gli uomini a detenere il primato in materia di curiosità e sperimentazione.

Secondo un sondaggio condotto dal sito incontri-extraconiugali.com la voglia di fare sesso in modo “alternativo” sta crescendo vertiginosamente nel nostro paese e, almeno nelle maggiori città italiane, questo bisogno si concretizza con sempre maggiore frequenza. Ma non è solo un sito per incontri ad essersi occupato della materia; uno studio condotto da alcuni ricercatori della Northen Illinois University infatti avrebbe dimostrato che, dopo rapporti sessuali di tipo sado-maso ad esempio, il benessere individuale risulta notevolmente migliorato, a patto ovviamente che il rapporto sia consenziente e piacevole.

Sembrerebbe quindi che, purché ci sia complicità e pura libertà di scelta, il sesso “strano” faccia bene non solo all’individuo, ma anche alla coppia, perché aiuta a sciogliere le tensioni, ad abbassare il livello dello stress e di conseguenza a migliorare la qualità della vita. In questo ambito poi, sbizzarrire la propria fantasia non è difficile e non resta che scegliere ciò che più fa al nostro caso: scambi di coppia, bondage, spanking ( che letteralmente significa “sculacciare”), e chi più ne ha, più ne metta…

Cosa succede però quando in una coppia c’è un maschio molto “curioso” e una donna altrettanto tradizionalista? È una situazione che capita più spesso di quel che si potrebbe pensare e naturalmente i fattori in gioco sono molteplici e a volte contraddittori; potrebbe accadere per esempio che si desideri compiacere il proprio partner ma che non ci si senta “tagliate” per certe esperienze.

Regolarsi in questi contesti può davvero diventare complicato ma, per sgombrare il campo da inutili paure, bisogna cominciare col chiarire un punto, ossia che non esiste un modo giusto o sbagliato di fare sesso e che ognuno ha il diritto di farlo come meglio crede e sente. Molte persone infatti, soprattutto donne, tendono ad escludere aprioristicamente certe esperienze perché le considerano disdicevoli o temono che possano compromettere la loro immagine; naturalmente non si deve escludere, soprattutto negli scambi di coppia ad esempio, il rischio di essere “riconosciuti” e non si può dimenticare che certe pratiche erotiche prevedono un’importante esposizione della persona, ma negare o frustrare a prescindere le proprie fantasie rischia solo di rendere il sesso una pratica meccanica e talvolta di compromettere il rapporto di coppia che si sta vivendo.

Completamente diverso invece è il caso di chi, pur amando il proprio partner ed essendo una persona emancipata, non sente di voler fare delle esperienze erotiche estreme o stravaganti; in situazioni come queste l’errore più grande che si può commettere, sia rispetto al proprio rapporto di coppia che rispetto a se stessi, è forzarsi a fare qualcosa che non si gradisce. Finché si resta in ambito teorico è ovviamente tutto facile, ma cosa succede quando ci si ritrova a dover rispondere con un “si” o con un “no” ad una proposta di scambio di coppia o di bondage da parte del proprio adorato partner?

I dubbi che nascono in queste situazioni sono infiniti; proprio per questo, proponiamo alcuni spunti di riflessione utili per “districarsi” in contesti come questi, che ci permetteranno di prendere la decisione migliore, innanzitutto per noi stesse:

Capire cosa spinge davvero il partner a fare certe proposte. Può essere semplice curiosità, un pizzico di noia, un desiderio nascosto mai confessato, la voglia di conoscere altre persone… I motivi che possono spingere un uomo a fare delle proposte sessuali alternative alla propria donna sono davvero molti: l’importante è cercare di scoprirli. Questo non significa improvvisarsi psicologhe o diventare ossessive, ma semplicemente affrontare la questione con naturalezza e autenticità.

Concedersi tutto il tempo necessario per scegliere liberamente. Se la proposta del vostro partner vi stuzzica ma non vi convince fino in fondo, aspettate; lanciarsi in certe esperienze al solo scopo di compiacere l’altro alla lunga si dimostra un boomerang.

Un gioco erotico non corrisponde necessariamente ad un calo del desiderio. Molte donne vivono con insicurezza le proposte di sesso “alternativo” fatte dal proprio compagno, perché temono che esse nascondino un calo del desiderio da parte sua. Questo non corrisponde sempre a verità, ma anzi, può essere talvolta semplicemente la spia di un maggior coinvolgimento intimo da parte del partner.

Un uomo che ama non obbliga mai la sua donna a fare ciò che non desidera. Se avete l’impressione che un vostro rifiuto possa portare ad un allontanamento o addirittura ad una rottura del rapporto, siete probabilmente in compagnia della persona sbagliata. Un uomo innamorato e rispettoso infatti può proporre qualsiasi stranezza, ma non agisce in modo opprimente e non minaccia di andarsene se si accorge che la sua donna non è interessata a certe esperienze.

Il sesso è un ambito talmente vasto e significativo da essere da sempre oggetto di studi per gli scienziati e di interesse, a volte anche morboso, da parte di gente di ogni tipo; alla luce di ciò è evidente che non esistono soluzioni o ricette perfette e che ognuno di noi, tradizionalista o alternativo che sia, resta sempre e comunque l’unico punto di riferimento in materia a cui dare ascolto. Non bisogna dimenticare poi che del sesso e sul sesso si parla e si fantastica forse troppo e troppo seriosamente; proprio per questo Woody Allen- uno che ha passato la vita ad interrogarsi sull’argomento- ad un certo punto ha detto:” Il sesso è la cosa più divertente che ho fatto senza ridere”.